
Due mani sporche di vernice rossa macchiano il vetro protettivo di un quadro di Monet, ma non siamo in Italia. Sono gli Återställ Våtmarker, termine che in svedese significa "Ripristino delle zone umide", e principalmente chiedono al loro governo di vietare l'estrazione della torba. Il gruppo di attivisti si è reso protagonista di alcune azioni di disobbedienza civile nei giorni passati, proprio come in Italia è successo per Ultima Generazione o gli Extinction Rebellion.
La torba viene utilizzata come fertilizzante dal settore dell'agricoltura e viene estratta in due modi, o tramite la rottura del terreno con un processo che sminuzza e rimescola gli strati superficiali per poi essere raccolta con mezzi meccanici, oppure mediante l'estrazione di blocchi di torba.
Quello che spesso non viene ricordato dai governi è che dietro questo processo si cela un impatto sull'ambiente assai rilevante. Secondo uno studio realizzato da un gruppo di ricerca di Eurac Research e Università di Innsbruck, che riguarda direttamente l'Italia, "l’estrazione della torba in Alto Adige produce 15.900 tonnellate di emissioni di CO2 per ettaro all’anno".
Il gruppo di ricercatori ricorda come questo materiale ricopra un ruolo importante nella cattura di anidride carbonica: infatti è in grado di sequestrare fino a un terzo dell'anidride carbonica del suolo terrestre, ovvero circa il doppio di quello sequestrato da tutte le foreste del mondo.
Quindi, tornando all'impegno generale del gruppo di attivisti, in Svezia è nata una campagna che mira a sensibilizzare cittadini e istituzioni sull'importanza della salvaguardia delle zone umide (i laghi, le torbiere, i fiumi e le foci, gli stagni, le lagune, le valli da pesca etc.).
Una volta prosciugate infatti, queste aree non solo non sono più in grado di garantire la biodiversità, ma essendo secche causano inoltre il 25% delle emissioni di anidride carbonica della Svezia.
Il 14 giugno Emma e Man, due attiviste del gruppo Återställ Våtmarker, si sono recate al National Museum e hanno inscenato un'azione di disobbedienza civile non violenta. Lo hanno fatto macchiando il vetro protettivo del quadro “Le jardin de l'artiste à Giverny” e spiegando che i giardini lussureggianti come quello del quadro di Monet saranno presto un ricordo del passato.
"Con l'aumento delle emissioni, diminuiscono le nostre possibilità di un futuro sicuro. Dobbiamo rendere la Svezia a prova di crisi, vietando l'estrazione della torba e ripristinando le zone umide", scrivono gli attivisti sui social.
Immagine di copertina: IG_Återställ Våtmarker