
Guardando un fiore, qual è la prima cosa che attira la nostra attenzione? La forma ha sicuramente il suo fascino ma non è questo ciò che colpisce la maggior parte di noi. I nostri occhi sono attratti principalmente dal colore dei fiori. È questo il dettaglio che più di altri attrae la nostra attenzione. Ma perchè i fiori hanno un colore rosso, piuttosto che giallo o magari viola?
A determinare il colore dei fiori sono una serie di fattori biologici e chimici. I primi responsabili, anche se non i soli, sono i pigmenti: i carotenoidi, gli antociani e i flavonoli. I carotenoidi sono all’origine del giallo, dell’arancione e delle sfumature di rosso. Gli antociani sono responsabili delle tinte blu e rosse. Il giallo, infine, lo producono i flavonoli.
Anche il pH del tessuto vegetale gioca un ruolo nella determinazione del colore a seconda del livello di acidità. Altro fattori sono la temperatura la cui variazione può avere effetti sulla produzione e la stabilità dei pigmenti, l’intensità e la qualità della luce che possono alterare la sintesi dei pigmenti, cosa che si ripercuote sul colore. I nutrienti nel terreno e finanche la struttura dei petali determinano i colore.
Nel primo paragrafo abbiamo detto che la prima cosa che notiamo in un fiore è il suo colore. Ciò è ancor più vero per gli insetti impollinatori e uccelli. I colori sono una sorta di segnaletica per le creature che svolgono la funzione fondamentale di impollinatori. Per meglio comprendere la funzione del colore dei fiori, prendiamo spunto da quanto sul sito dell’Orto Botanico dell’Università di Parma.
Il fiore che prendiamo ad esempio è la Pulmonaria. Nel corso die 7 giorni di fioritura, col passare del tempo, la corolla del fiore passa dal rosso al blu. Ora, la Pulmonaria è impollinata dalle api del genere Anthophora che preferiscono i fiori tra il rosso e il rosa.
Quelli di colore tra blu e viola sono poco graditi perchè più vecchi. Queste api sanno, dunque, che a seconda del colore c’è maggiore o minore disponibilità di nettare. L’impollinazione è un reciproco scambio tra fiore e impollinatore. Come spiegano gli esperti dell’Università di Parma:
“Il colore invita infatti la visita ai fiori non ancora impollinati e dal punto di vista del vegetale aumenta il numero di fiori fecondati e la probabilità di una fecondazione incrociata. Perché usare questo sistema cromatico, viene da chiedersi. Basterebbe far cadere i petali dei fiori impollinati, rendendoli invisibili. La strategia coordina più esigenze: i fiori blu-viola restano in vista per creare una macchia di colore più grande, una grossa insegna luminosa che attira meglio le api. La scarsa appetibilità dei fiori blu-viola si rivela solo a breve distanza, quando ormai l’impollinatore è stato attirato. L’ape, già in zona, si dirigerà così sui fiori più freschi non ancora fecondati”.