Perché il 2 novembre si celebra il Giorno dei Morti? L’origine e le tradizioni di questa festa

Il secondo giorno di novembre è una data di grande significato in molte culture, specialmente in quelle di derivazione cattolica. Questa giornata è conosciuta come il “Giorno dei Morti” ed è una celebrazione che onora e ricorda coloro che ci hanno lasciato.
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Sara Polotti 2 Novembre 2023

Il 2 novembre, appena scavallati Halloween e il giorno di Tutti i Santi (o Ognissanti), cade un'altra celebrazione molto sentita anche in Italia: il Giorno dei Morti.

Il giorno scelto è di tradizione cattolica, dal punto di vista del calendario, ma è un'occasione di ricordo e rimembranza che riguarda anche coloro che seguono un altro credo (o che preferiscono l'ateismo).

Ma perché, dunque, il 2 novembre si celebra il Giorno dei Morti? Perché è stata scelta questa data e quali sono le tradizioni (non per forza cattoliche)?

2 novembre: perché è la Festa dei Morti

Le origini del Giorno dei Morti risalgono al culto dei defunti nell'antica Roma, ma alcuni ritengono che abbia anche un'ispirazione bizantina, dato che proprio questa cultura aveva un rito per celebrare tutti i morti: cadeva il sabato prima della domenica di Sessagesima, più o meno tra la fine di gennaio e l'inizio di febbraio.

Tuttavia, il 2 novembre come data specifica per questa celebrazione ha radici cristiane. La Chiesa cattolica ha infatti istituito questa data per commemorare i defunti e pregare per le loro anime.

In latino si chiama Commemoratio Omnium Fidelium Defunctorum: commemorazione di tutti i fedeli defunti. Si tratta quindi della celebrazione della vita dei cristiani morti e che non sono diventati per forza santi.

Se, infatti, a Ognissanti si commemorano i santi e le sante, ovvero quelli riconosciuti formalmente dalla Chiesa, il giorno successivo diventa il pretesto per ricordare e celebrare la memoria di coloro che invece non sono ritenuti santi, ma che, comunque fedeli, hanno lasciato traccia nel cuore dei cari.

Il Giorno dei Morti per i cristiani

Nella tradizione cattolica, il Giorno dei Morti è un momento di preghiera e riflessione. Le persone visitano i cimiteri per adornare le tombe dei loro cari con fiori di stagione, candele e immagini sacre.

Spesso si recitano preghiere per le anime dei defunti e la festività diventa più in generale un'occasione per onorare la memoria dei propri cari.

Le tradizioni passate

Al di là dei risvolti cristiani e cattolici, in passato questa giornata era assimilata a Halloween e Ognissanti.

In alcune regioni italiane, i bambini e le bambine erano soliti fare tappa nelle case del paese per ricevere il "ben dei morti", che era rappresentato da fave, castagne e fichi secchi in cambio di preghiere e di un racconto pauroso da parte degli anziani. Se vogliamo, è un po' l'antenato del "dolcetto o scherzetto".

Il Giorno dei Morti in Italia

In Italia, oggigiorno il 2 novembre – per quanto non sia ufficialmente festivo, ma feriale – è una festività particolarmente sentita. Oltre alle pratiche cattoliche, ci sono alcune tradizioni popolari legate a questa giornata. Una di esse è la preparazione di dolci tradizionali come per esempio le "ossa dei morti" o le "fave dei morti", biscotti solitamente realizzati con mandorle e zucchero, la cui ricetta presenta piccole differenze di zone in zona.

Un'altra tradizione in alcune regioni italiane è la preparazione del ben noto "pan dei morti." Si tratta di un dolce povero e antispreco a base di cacao e frutta secca, che si può preparare in casa oppure acquistare in moltissime fornerie che lo propongono proprio a cavallo di Ognissanti e del Giorno dei Morti.