Perché il pesto va a male e come conservarlo per farlo durare a lungo

Con questi semplici accorgimenti, puoi conservare il pesto più a lungo e mantenere il suo sapore fresco e autentico. Che tu scelga di conservarlo in frigorifero, congelarlo o preparare piccole porzioni, l’importante è limitare il contatto con l’aria per prevenire l’ossidazione. In questo modo, avrai sempre una scorta di pesto pronta da gustare sui tuoi piatti preferiti.
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Redazione Video Ohga 12 Novembre 2024

Il pesto è una delle salse più amate in cucina, ma può deteriorarsi facilmente se non viene conservato correttamente. Questo accade principalmente perché contiene ingredienti freschi e delicati, come basilico, aglio e pinoli, che sono sensibili all’ossidazione e alla crescita batterica. Vediamo insieme i motivi per cui il pesto può andare a male e i migliori metodi per conservarlo a lungo senza comprometterne il sapore e la freschezza.

Perché il pesto va a male: le principali cause

  1. Ossidazione: il basilico, ingrediente principale del pesto, tende a ossidarsi facilmente a contatto con l'aria, cambiando colore e sapore. Questo processo avviene in poche ore, dando al pesto un aspetto scuro e un sapore amaro.
  2. Ingredienti freschi e non cotti: a differenza di altre salse, il pesto non viene sottoposto a cottura, il che lo rende più suscettibile alla crescita di batteri e muffe.
  3. Presenza di olio: l'olio extravergine d'oliva aiuta a preservare il pesto, ma se non viene usato correttamente per sigillare la salsa, l’aria può comunque entrare e accelerare il deterioramento.

Come conservare il pesto per farlo durare di più

Ecco alcuni metodi efficaci per conservare il pesto e farlo durare più a lungo:

  1. Usa un sottile strato di olio: una volta preparato, versa un sottile strato di olio extravergine d’oliva sulla superficie del pesto, coprendo completamente la salsa. Questo aiuta a isolarla dall’aria, rallentando l'ossidazione.
  2. Conservazione in frigo: se il pesto è destinato a essere consumato entro pochi giorni, trasferiscilo in un contenitore ermetico e mettilo in frigorifero. In questo modo, può durare fino a 5-7 giorni. Ricorda di rabboccare l’olio se noti che la superficie non è più coperta.
  3. Congelamento: per una conservazione più lunga, puoi congelare il pesto in piccole porzioni. Usa un vassoio per i cubetti di ghiaccio per creare porzioni individuali: ti basterà prelevare una quantità giusta per ogni uso, evitando sprechi. Ricorda, però, che il congelamento può alterare leggermente la consistenza del basilico.
  4. Conservare in barattoli sterilizzati: se prepari grandi quantità di pesto, puoi sterilizzare i barattoli in cui lo conserverai. Una volta riempito il barattolo e sigillato, assicurati di creare il sottovuoto per una conservazione prolungata. Questo metodo è ideale per chi desidera avere scorte di pesto pronte all’uso.
  5. Aggiungere sale o acido citrico: una piccola quantità di sale in più o qualche goccia di succo di limone può aiutare a rallentare il deterioramento, poiché questi ingredienti agiscono come conservanti naturali.  Usali con moderazione per non alterare troppo il sapore originale del pesto.

Come accorgersi se il pesto è andato a male

Per capire se il pesto ha superato il limite di conservazione, fai attenzione a questi segnali:

  1. Cambiamento di colore: se il pesto è diventato molto scuro o marrone, potrebbe essere segno di ossidazione avanzata.
  2. Odore pungente: un odore acidulo o rancido indica che il pesto potrebbe essere andato a male.
  3. Strana consistenza: se il pesto è troppo denso o presenta muffa in superficie, meglio evitare di consumarlo.