Perché in alcune zone d’Italia non si possono installare le pale eoliche

Le energie rinnovabili, come l’eolico, offrono energia pulita e indipendenza energetica. Tuttavia, l’installazione di pale eoliche è vincolata dal rischio per gli uccelli. La Lipu ha creato mappe per identificare aree adatte, classificate per livello di rischio.
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Redazione 21 Settembre 2024

L’importanza delle energie rinnovabili è nota a tutti noi. Il vento, per esempio, mediante l’impiego di pale eoliche che ne convertono l’energia cinetica in energia elettrica è una risorsa inesauribile. Sfruttando la forza del vento si ottiene energia pulita a costi competitivi. C’è un “ma”: la presenza di risorse eoliche che suggerirebbero l’installazione di turbine in una certa area geografica, potrebbe non essere sufficiente a eleggerla come sito eolico  per proteggere la vita degli uccelli. Ti chiederai, perché ti stiamo parlando di volatili? Te lo spieghiamo subito!

I motivi che impediscono le pale eoliche in alcune zone

Sebbene le pale eoliche possano essere installate ovunque esistano aree adatte, sia sulla terraferma sia in mare, ci sono dei vincoli dettati dal rischio che corrono gli uccelli: questi potrebbero impattare contro le grosse pale che girano, rischiando quindi collisioni che potrebbero costargli la vita, oltre alla perdita di siti essenziali.

Per evitare che ciò accada, la Lipu, unitamente a un team internazionale composto da Ispra, Otop e Bardlife International, ha individuato quattro aree adatte all’installazione delle pale eoliche. Queste aree tengono conto del grado di rischio per gli uccelli.

Per tutelare gli uccelli sono state messe a disposizione delle Regioni le “Mappe della Lipu”. Le mappe individuano le aree adatte alla costruzione di parchi eolici ed escludono, di conseguenza, quelle non idonee. Sono previste quattro categorie di sensibilità. A ciascuna categoria corrisponde un colore:

  1. Aree verdi. C’è un rischio basso ma è sempre richiesta un’indagine approfondita per escludere ogni dubbio.
  2. Aree gialle. Rischio moderato
  3. Aree arancioni. Rischio alto
  4. Aree rosse. Rischio altissimo e pertanto è vietato lo sviluppo di impianti eolici.

Al di sopra delle categorie di sensibilità ci sono le “Valutazioni d’impatto ambientale" e le “Valutazioni d’incidenza”. Queste valutazioni vanno eseguite sulle cosiddette “aree di sviluppo eolico”. Solo in caso di esito positivo delle valutazioni sarà possibile proseguire con i lavori per l’installazione delle pale eoliche.

Le 14 località in cui non ci possono essere pale eoliche

Queste sono alcune delle località italiane indicate come aree rosse. Buona parte dello “Stivale”, se non è rosso, è indicato come giallo o arancione:

  • Il tratto della costa adriatica che va da Ancona a Fermo e da Chieti fino alla costa del Molise.
  • Puglia, il territorio di Foggia, Brindisi e Lecce
  • Basilicata
  • Nord e Centro Calabria
  • Sardegna
  • Molise
  • Lazio, territori di Latina, Viterbo, Frosinone
  • Toscana, territori di Grosseto, Siena
  • Sicilia, salvo alcune eccezioni come la costa palermitana che è zona verde.
  • Piemonte, territorio di Torino, Cuneo
  • Lombardia, territori di Lecco e Sondrio
  • Buona parte del Trentino
  • Buona parte della costa del Veneto
  • Nord del Friuli Venezia Giulia e il territorio di Trieste