
Domeniche ecologiche, targhe alterne, ti sei mai chiesto perché si prendano scelte del genere? Il motivo è semplice: quando non piove per tanti giorni, le polveri sottili e altri agenti inquinanti prodotti dall'attività umana (mezzi di trasporto, riscaldamenti, allevamento, agricoltura etc.) finiscono nell'aria e diventano dannosi per la tua salute, perché li respiri. C'è un legame stretto tra la pioggia e l'inquinamento, ma non sempre è facile capire che tipo di collegamento esiste. Vediamo insieme perché, quando piove, la qualità dell'aria migliora.
Ti sei mai chiesto cosa succede all'interno delle nuvole? Questi corpi sono formati da minuscole goccioline d'acqua o microscopici cristalli di ghiaccio. Quando la concentrazione di goccioline o cristalli di ghiaccio aumenta di volume, questi corpi vincono la resistenza dell'aria e cadono a terra. In quel momento, infatti, le goccioline d'acqua diventano sufficientemente pesanti (0,5 mm di diametro circa) e non possono più essere sostenute dalle correnti ascensionali, cadendo al suolo sotto forma di pioggia.
Ma prima cosa è accaduto? Devi sapere che la formazione della pioggia passa per quattro processi prima di accadere:
Come ti avevo detto prima, l'acqua si attacca alle polveri perché quest'ultime sono nuclei di adesione, essendoci un'attrazione molecolare tra due materiali di natura differente. Quando la pioggia cade a terra, porta con sé tutta una serie di elementi, tra cui detriti (ecco perché quando in aria c'è della sabbia troviamo le macchine sporche), ma anche polveri sottili, che quindi vengono riportate a terra e non più in atmosfera, dove le respiriamo. Nelle città del nord Italia, oltre all'orografia del territorio e ad altri fattori, mantenere un'aria pulita è molto difficile perché si verifica l'inversione termica, ovvero quel fenomeno inusuale per cui uno strato di aria calda sovrasta uno di aria fredda.
Immagina come se sopra alla Pianura Padana ci fosse un coperchio che non permette lo scambio di correnti fredde e calde. In casi del genere le particelle inquinanti si accumulano in uno strato il cui spessore è generalmente limitato a poche centinaia di metri, invece che diluirsi nell'atmosfera. Quando piove però si spezza questo fenomeno e le polveri sottili vengono catturate dall'acqua e riportate al suolo.
Avendo catturato le particelle inquinanti, la pioggia agisce come una sorta di fenomeno che "pulisce" l'aria circostante. Questo processo "funziona meglio" con le polveri sottili PM10, rispetto alle PM2.5, perché sono più grandi rispetto alle seconde. Quando piove poi, l'aumento dell'umidità associata alle precipitazioni può favorire la crescita delle particelle di polvere sottili, rendendole più facili da catturare da parte delle gocce d'acqua.