
L'anguilla (o Anguilla Anguilla, che è il suo nome scientifico) è un pesce tra i più strani che tu possa aver mai visto, per via di alcune caratteristiche uniche che potresti non conoscere. Ad esempio, forse non sai che pur vivendo sia nel mare che nei fiumi le anguille nascono tutte nel mar dei Sargassi, che è il luogo dove avviene la loro riproduzione, prima di una migrazione che li porterà a raggiungere le acque dolci, marine e salmastre di varie parti del mondo.
È possibile che tu conosca l'anguilla per via del capitone, termine usato per descrivere gli esemplari femmina, dalle dimensioni molto maggiori rispetto ai maschi, che vengono utilizzati per preparare la ricetta tipica di più regioni del Sud Italia a Natale e Capodanno. Magari potresti averla mangiata pensando che fosse deliziosa, ma in questo caso devo darti una notizia che non ti piacerà: sia per lo sfruttamento commerciale che per altre ragioni, l'anguilla è ormai a rischio estinzione, dato che è ritenuta in uno stato "critico" dalla lista rossa delle specie minacciate dell'Unione Internazionale per la Conservazione della Natura (IUCN).
Per fortuna, c'è chi si è accorto della situazione e sta cercando di rimediare attraverso iniziative mirate: è il caso del progetto europeo "Life19 nat / it / 000851", o più semplicemente progetto Lifeel, che ha durata quadriennale e può contare su un vasto partenariato che comprende enti pubblici, università, società private e anche un istituto di ricerca greco, tutti uniti per l'obbiettivo di dare maggiori chances di sopravvivenza all'anguilla europea.
Per farti capire il fascino e il mistero dietro un pesce come l'anguilla (o anguilla europea), inizio con un aneddoto: all'età di nemmeno 20 anni, Sigmund Freud si ritrovò a sezionarne diverse centinaia di esemplari alla ricerca degli organi riproduttivi, senza però riuscire a trovarli e senza poter risolvere uno dei misteri dell'epoca: da dove nascono le anguille?
Ci vollero diversi anni prima che un biologo danese, Johannes Schmidt, riuscisse a risolvere l'enigma, andando nella direzione opposta a quella percorsa dagli esemplari che incontrava, troppo grandi per essere appena nati, fino ad arrivare al Mar dei Sargassi, dove nascono le anguille di tutto il mondo prima di spostarsi in altri fiumi, mari o laghi europei, ma spingendosi in qualche occasione anche fino all'Africa.
Oltre al luogo di origine, sono tante le informazioni in più che oggi abbiamo a disposizione sull'anguilla, un pesce che presenta una forma allungata, simile a quella di un serpente, e possiede una pinna dorsale che si distende per quasi tutta la lunghezza del corpo. Forse ti sorprenderà, ma le dimensioni sono maggiori negli esemplari femmina, chiamati appunto capitone, che possono essere lunghi fino a un metro e mezzo e raggiungere un peso di 3 kg. Il maschio dell'anguilla, invece, è noto come buratello e la sua lunghezza solitamente non supera i 60 centimetri.
L'alimentazione delle anguille è fatta da animali sia vivi che morti: le prede vengono solitamente localizzate con l'olfatto, specialmente nel corso della notte o nell'acqua molto torbida, 2 condizioni che questo pesce predilige quando va a caccia.
Infine, la longevità è uno degli aspetti più interessanti dell'anguilla, che può vivere anche fino a 85 anni e nel corso della sua esistenza compie una metamorfosi che comprende ben 4 stadi, ognuno caratterizzato da un nome:
Adesso sai che il Mar dei Sargassi, una porzione di Oceano Atlantico compresa tra le isole Azzorre e le Grandi Antille, è il luogo dal quale nasce ogni anguilla, ma questo mistero è strettamente legato al tema della riproduzione, anch'esso molto affascinante.
Dopo la nascita, questi animali iniziano una lunga migrazione guidata dalla corrente del Golfo, dalla quale si fanno trasportare per raggiungere, dopo mesi e mesi di viaggio, le coste dell'Europa. A questo punto, le anguille iniziano a risalire i fiumi: gli esemplari che percorreranno più strada, vivendo in ambienti esclusivamente di acqua dolce, diventeranno delle femmine, mentre quelli che decideranno di fermarsi in acque salmastre si trasformeranno in maschi.
Ad un certo punto della loro vita, che giunge con tempistiche diverse a seconda degli esemplari, le anguille arrivano alla maturità sessuale e, durante l'autunno, cominciano ad avvertire il richiamo di casa, al quale è impossibile resistere. Inizia così una nuova migrazione per tornare verso il Mar dei Sargassi: durante questo viaggio, gli animali mutano ancora una volta, sviluppando gli organi sessuali e occhi più grossi, necessari a orientarsi meglio mentre nuotano nelle profondità dell'Oceano, dove la luce è piuttosto scarsa. Una volta giunte nel luogo di nascita, le anguille d'argento possono finalmente accoppiarsi e deporre le uova: dopo questo ultimo atto, che pone fine al ciclo riproduttivo, i pesci muoiono sempre nel Mar dei Sargassi.
Come puoi facilmente intuire, queste complesse modalità di riproduzione sono probabilmente uno dei principali motivi per cui l'anguilla oggi è a rischio estinzione, dato che l'accoppiamento non avviene in cattività e, di conseguenza, moltissimi esemplari catturati giovani non fanno in tempo a deporre o fecondare le uova, provocando un calo della popolazione di questa specie che, anche per altre ragioni, sembra difficile da invertire.
Negli ultimi decenni, la popolazione delle anguille sembra essere calata almeno dal 90%, una riduzione resa evidente dal fatto che sempre meno esemplari riescono a raggiungere le coste europee. A dire la verità, i motivi esatti di questa situazione sono sconosciuti, ma ci sono tanti aspetti che potrebbero aver contribuito al declino della specie: in primis, il cambiamento climatico e l'inquinamento da policlorobifenili (PCB) sembrano essere dannosi per le anguille, ma anche la presenza di dighe in moltissimi fiumi impedisce agli animali di risalire i corsi d'acqua, interferendo con le loro migrazioni e di conseguenza con il ciclo riproduttivo.
Aggiungi tutto questo lo sfruttamento commerciale provocato dall'utilizzo dell'anguilla in cucina, specialmente in alcune zone d'Italia e in Giappone, e capirai perché l'anguilla oggi si trova in pericolo critico secondo l'Unione Internazionale per la Conservazione della Natura (IUCN), dunque realmente ad un passo dall'estinzione.
Come ti dicevo all'inizio, non mancano le iniziative per provare a rimediare a questo problema, come Lifeel, di cui ti ho anticipato, un progetto che ha un valore di oltre 5 milioni di euro ed è finanziato per il 50% dall'Unione Europea, con la compartecipazione di co-finanziatori esterni. "Una rete istituzionale ampia e di alto profilo" – ha affermato Fabio Rolfi, assessore regionale lombardo all’Agricoltura, Alimentazione e Sistemi verdi – "per rendere concrete azioni di tutela delle popolazioni di anguilla del bacino del Po in Italia e dell’Est Macedonia e Tracia in Grecia".
Andando più nel dettaglio, i principali obiettivi sono la tutela della migrazione verso il Mar dei Sargassi degli esemplari adulti, che assicurano il maggior successo riproduttivo, e la realizzazione di un programma di riproduzione e allevamento in cattività, con lo scopo di produrre giovani da rilasciare in natura. Si procederà poi a deframmentare l’habitat fluviale e ripristinare l’accesso ad aree specifiche per la specie, favorendo la mobilità delle anguille nel bacino idrografico. "Vogliamo ridurre l’impatto delle turbine degli impianti idroelettrici sulle anguille in discesa nei corsi d’acqua mediante un sistema di barriera fotoelettrica e linee guida per i produttori idroelettrici", ha aggiunto l'assessore Rolfi. "Provvederemo anche a sensibilizzare i pescatori e l’opinione pubblica sul problema della conservazione dell’anguilla".
(Scritto da Federico Turrisi il 22-04-2021
Modificato da Alessandro Bai il 15-09-2021)