Perché non dovresti mai gettare via il terriccio delle piante morte?

Buttare via il terriccio di una pianta morta è un errore, in quanto può essere riutilizzato per diversi scopi. L’importante è trattarlo adeguatamente in modo da renderlo sicuro e privo di rischi.
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Redazione 12 Ottobre 2024

Le piante possono morire per diverse cause: parassiti, funghi, malattie o anche problemi legati alla loro coltivazione come annaffiature sbagliate o siccità.

Quando una pianta muore è sempre un dispiacere per i più appassionati di pollice verde. Ciò che rimane della pianta, tuttavia, può essere sempre riutilizzato compostandolo in modo che venga, prima o poi, rimesso in naturale e possa dare vita – tramite il prezioso fertilizzante che è il compost – a nuove piantine.

Ma cosa fare, invece, del terreno rimasto? Soprattutto quando la pianta viene coltivata in vaso, infatti, tutto ciò che rimane molte volte è un vasetto pieno di terriccio. L'errore che molti fanno è quello di considerare quel terreno ormai inutilizzabile. Ma non è così.

Vediamo perché è come può essere riutilizzato.

Cosa rimane nel terreno di una pianta morta

Quando una pianta muore, diversi elementi rimangono nel terreno. I residui vegetali come foglie e steli si decompongono, trasformandosi in humus, che migliora la struttura del suolo e la sua capacità di trattenere acqua. Durante questo processo, microrganismi come funghi, batteri e insetti svolgono un ruolo fondamentale, contribuendo alla decomposizione dei tessuti vegetali. Questo arricchisce il terreno con sostanze nutritive come azoto, fosforo e potassio, che vengono riassorbite dalle nuove piante, favorendo la fertilità del suolo.

Per cosa si può riutilizzare il terriccio delle piante morte?

Il terriccio di una pianta morta può essere riutilizzato per diversi scopi. Vediamone qualcuno.

  • Piantare nuove piante: dopo aver rimosso eventuali radici o residui e averlo ammendato con compost o fertilizzanti, può essere riutilizzato per coltivare nuove piante, specialmente piante ornamentali o fiori resistenti;
  • Riempire aiuole o rialzi: il terriccio riutilizzato può servire per riempire aiuole o letti rialzati in giardino, soprattutto per piante che non richiedono un terreno particolarmente ricco di nutrienti;
  • Pacciamatura: può essere distribuito come pacciamatura attorno a piante già esistenti per mantenere l'umidità e proteggere il terreno dalle erbacce;
  • Migliorare la struttura del terreno: mescolato con terreni più compatti, come l'argilla, può migliorare la struttura del suolo, aumentando il drenaggio e la porosità;
  • Riempimento di vasi decorativi: anche se non per la crescita, il terriccio può essere usato per riempire vasi o contenitori decorativi prima di aggiungere uno strato superiore di terriccio fresco per le nuove piante.

Come trattare il terriccio delle piante morte

Come abbiamo appena visto, è possibile riutilizzare il terriccio delle piante morte, ma con alcune precauzioni per assicurarsi che sia ancora fertile e privo di malattie.

Ecco come farlo:

  1. Rimuovi i resti della pianta: elimina completamente radici, foglie e steli rimasti nel terreno per evitare che eventuali malattie o parassiti si propaghino;
  2. Ammenda il terriccio: dopo un uso prolungato, il terriccio può aver perso nutrienti. Mescolalo con del compost o con del terriccio fresco per ripristinare i nutrienti necessari per la crescita di nuove piante;
  3. Sterilizza il terreno: se sospetti che la pianta sia morta a causa di malattie o parassiti, puoi sterilizzare il terriccio o esponendolo al sole per alcuni giorni e facendolo asciugare in questo modo;
  4. Aggiungere fertilizzanti: prima di riutilizzare il terriccio, integra concimi organici o fertilizzanti bilanciati per reintegrare azoto, fosforo e potassio che potrebbero essere stati assorbiti dalla pianta precedente.