
Il prezzo della benzina e del gasolio aumenterà, a causa della decisione da parte dell'Opec, il cartello dei maggiori produttori (allargato alla Russia) di tagliare a sorpresa 1 milione di barili al giorno con il fine di aumentare la domanda e quindi di conseguenza i prezzi. Ad oggi sarebbe il maggiore guadagno giornaliero registrato da più di un anno. Arriva la quota 100, ma questa volta non stiamo parlando del sistema che consente l'accesso alla pensione con una formula anticipata. Si tratta del prezzo del greggio Wti (valore di riferimento per il mercato americano) in dollari, che aumenta dell'8%.
L'Opec ha dichiarato di aver preso questa decisione per la stabilità dei prezzi, ma in realtà l'intento è quello di far accelerare la ripresa dei prezzi, che erano già saliti del 15% nelle ultime due settimane rispetto ai minimi degli ultimi 15 mesi.
Del tutto inaspettato, l'annuncio è stato anticipato soltanto da una comunicazione da parte dell'Arabia Saudita, che ha deciso di tagliare la sua produzione di greggio di 500 mila barili. I prezzi di benzina e gasolio sono quindi destinati a salire per i consumatori, e ciò avrà delle ricadute anche sulle banche centrali, che dovranno intervenire per contenere l'inflazione.
Oltre all'Arabia Saudita, anche altri Paesi hanno deciso di tagliare la propria produzione di barili:
In totale quindi il calo di produzione di greggio giornaliero sarà di 1649 barili. Dopo il taglio a sorpresa della produzione Opec, le borse hanno aperto registrando un +8% sul costo del greggio, che si traduce in un aumentodel prezzo dei barili che ora costano quasi 80 dollari.
Senza un intervento da parte dei governi e delle Banche Centrali, quindi, il prezzo della benzina potrebbe superare nuovamente la soglia di 1,90 al litro, mentre il gasolio potrebbe risalire sopra la soglia dei 2 euro al litro.