PFAS nelle acque minerali: trovate tracce di sostanze tossiche in 12 bottiglie su 16 secondo Greenpeace

Un’indagine di Greenpeace rivela la presenza di PFAS nelle acque minerali italiane: 12 bottiglie su 16 contaminate da TFA. Ecco quali sono i marchi coinvolti e perché è un rischio per la salute.
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Redazione 25 Novembre 2025

Secondo un recente rapporto pubblicato da Greenpeace Italia, in 12 bottiglie di acqua minerale su 16 sono state rilevate tracce di acido trifluoroacetico (TFA), una delle sostanze appartenenti alla categoria dei PFAS, conosciuti anche come “inquinanti eterni”.

L’analisi ha riguardato sedici bottiglie appartenenti a otto marchi molto diffusi in Italia. L’obiettivo era individuare la possibile contaminazione da PFAS, composti chimici usati in ambito industriale e noti per la loro persistenza nell’ambiente e i rischi per la salute umana.

I marchi analizzati e i risultati dei test

L’indagine è stata condotta su campioni acquistati in un supermercato di Roma. I marchi coinvolti sono:

  • Ferrarelle
  • San Pellegrino
  • Levissima
  • Panna
  • Rocchetta
  • Sant'Anna
  • San Benedetto
  • Uliveto

Le analisi sono state effettuate da due laboratori indipendenti in Italia e in Germania. In sei dei marchi analizzati è stata rilevata la presenza di TFA, con valori variabili tra 70 e 700 nanogrammi per litro (ng/l).

Quali acque risultano contaminate?

Ecco un riepilogo dei risultati:

  • Senza contaminazioni rilevabili:
  • San Benedetto Naturale
  • Ferrarelle
  • Contaminate da TFA:
  • Uliveto
  • Rocchetta
  • Sant’Anna
  • San Pellegrino
  • Panna
  • Levissima

I valori più alti sono stati rilevati nelle bottiglie di:

Panna: 700 ng/l

Levissima: 570 ng/l

Cosa sono i PFAS e perché fanno paura

I PFAS (sostanze poli- e per-fluoroalchiliche) sono composti chimici utilizzati in numerosi processi industriali per la loro resistenza al calore e all’acqua. Il TFA, nello specifico, è una sostanza che si accumula nell’ambiente e non si degrada nel tempo. È stato classificato come:

  • Tossico per la riproduzione
  • Mobile e persistente
  • Ciò significa che può interferire con la fertilità e diffondersi facilmente nell’acqua e nei suoli.

Verso una regolamentazione più severa in Europa

Le autorità tedesche hanno chiesto all’ECHA (Agenzia europea per le sostanze chimiche) di riconoscere ufficialmente il TFA come sostanza tossica. Se la proposta sarà accettata, il limite consentito nelle acque potabili europee sarà fissato a 100 ng/l.

I dati italiani sono in linea con il resto d’Europa

Secondo Greenpeace, i livelli di contaminazione rilevati in Italia (tra 70 e 700 ng/l) sono simili a quelli riscontrati in altri Paesi europei, seppur con picchi superiori fino a 3.300 ng/l. Questo conferma che la presenza di PFAS nell’acqua in bottiglia è un problema diffuso, non solo a livello nazionale.

Conclusioni: cosa sapere prima di scegliere l’acqua in bottiglia

Il rapporto di Greenpeace solleva nuove preoccupazioni sulla sicurezza dell’acqua in bottiglia. Sebbene alcuni marchi risultino sicuri, la presenza diffusa di TFA nei prodotti più venduti dovrebbe spingere le autorità a introdurre regole più stringenti e trasparenti.