
Di mercato dell'energia se ne era parlato abbondantemente con il price cap, ora l'Unione europea torna a riaffrontare questo argomento, anche se ostico. Il 17 ottobre si è tenuto il Consiglio europeo Energia al quale ha partecipato anche il ministro italiano dell'Ambiente Pichetto Fratin, per chiedere di raggiungere un accordo sull’orientamento generale. Secondo Fratin infatti, è "fondamentale trovare un accordo sulla riforma del mercato elettrico, di cui l’Italia ha sottolineato l’urgenza già prima della crisi ucraina", emerge da un comunicato ministeriale. Durante l'incontro, tenutosi a Lussemburgo, i Ministri Ue hanno cercato un orientamento generale sulla riforma del mercato dell’energia elettrica.
Il mercato dell'energia elettrica è una sorta di marketplace telematico, ovvero un luogo dove compratori e venditori si incontrato sulla strada del miglior prezzo: in questo caso, il prezzo dell’energia corrisponde al prezzo di equilibrio ottenuto dall’incontro tra la domanda e l'offerta. Non è un mercato obbligatorio: gli operatori possono concludere dei contratti di compravendita anche fuori della piattaforma di borsa attraverso i contratti bilaterali (OTC).
L’obiettivo resta "rivedere le attuali regole per raggiungere gli obiettivi di decarbonizzazione, in modo efficiente per i consumatori e sicuro per il sistema". Pichetto Fratin ha proposto al Consiglio europeo di modificare l'attuale mercato dell'energia come segue:
Nel testo, il ministro Pichetto Fratin ha introdotto anche alcune novità, tra cui "un focus sugli strumenti dedicati allo sviluppo della necessaria capacità flessibile, come quella di accumulo di grandi dimensioni, e il riconoscimento del ruolo strutturale dei meccanismi di capacità per l’adeguatezza".
Poi Pichetto Fratin ha ricordato che l'Italia ha elaborato, assieme ad altri Stati membri, alcune proposte al sostegno sotto forma di Contratti per Differenza per stimolare gli investimenti nelle tecnologie senza alcuna discriminazione.