
I pinguini sono gli animali giudicati maggiormente a rischio estinzione. Con il passare del tempo il numero degli esemplari sta diminuendo e questo è un segnale allarmante per la specie. Nello specifico Greenpeace ha lanciato l’allarme sul numero dei pinguini in Antartide. Il dato arriva direttamente dall’associazione ambientalista che ha collaborato con studiosi della Stony Brook University. I ricercatori sono attivi in Antartide con le navi rompighiaccio Arctic Sunrise ed Esperanza e hanno analizzato diverse colonie di pinguini pigoscelide antartico.
I dati sono molto preoccupanti: tutte le colonie analizzate hanno subìto un calo demografico. I pinguini presenti sull’isola sono diminuiti di quasi il 60% passando da 122.550 coppie stimate a 52.786: i dati dell’ultima ricerca risalgono al 1971. Il numero dei pinguini sull’isola è quindi diminuito, e anche di molto, rispetto ai dati degli anni Settanta.
Heather J. Lynch, docente di Ecologia ed evoluzione presso l’Università Stony Brook di New York, è una delle protagoniste della spedizione. La studiosa ha offerto un quadro della situazione che parte dai cambiamenti climatici passando per la catena alimentare: “Declini cosi marcati delle colonie suggeriscono che l’ecosistema dell’Oceano Antartico è drasticamente cambiato rispetto a 50 anni fa. Diversi fattori possono avere contribuito a questo declino. I cambiamenti climatici sono i principali responsabili di ciò che stiamo osservando”.
A provocare il calo demografico dei pinguini vi sarebbero due cause che sono i cambiamenti climatici e l’uomo. Il dato allarmante parla di un drastico crollo della specie in Antartide. L’assenza di cibo e di una dimora sicura potrebbero compromettere il destino dei pinguini in Antartide.
L’innalzamento delle temperature, insieme alla riduzione dei ghiacciai, ha costretto i pinguini di giovane età a gettarsi in mare. In realtà i piccoli non sono ancora in grado di affrontare le acque gelide, senza dimenticare i possibili predatori con maggiore esperienza nella caccia. I cambiamenti climatici, inoltre, sono una delle cause che ostacola il processo di nidificazione e l’accudimento dei piccoli cuccioli.