Cortina d'Ampezzo

Pista da bob Cortina 2026, Legambiente: “Pericoloso abbattere i larici, sono fonti di biodiversità (e trattengono le valanghe)”

A Cortina sono stati abbattuti dei larici per far posto al nuovo impianto olimpico della pista da bob.
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Francesco Castagna 4 Marzo 2024
In collaborazione con Angelo Gentili Responsabile Agricoltura Legambiente

Un'area di circa due ettari sarà il luogo dove sorgerà la nuova pista da bob per le Olimpiadi di Milano Cortina 2026. Finora si è parlato di 500 larici, alberi secolari la cui vita è stata tolta per fare spazio al luogo della manifestazione, anche c'è chi ha già i primi dubbi: l'area interessata dal disboscamento potrebbe essere maggiore, da qui la paura che l'abbattimento degli alberi potrebbe superare di gran lunga i 500 esemplari. A farlo notare è la deputata Zanella (Avs), che ha presentato un'interrogazione alla Camera, spiegando che: "la società LGB forestal service srl, al momento dell'offerta avrebbe stimato in ben 2.200 metri cubi il legname oggetto del taglio presente nell'area, il triplo rispetto ai circa 700 metri cubi che presumibilmente vegetano nei circa due ettari ove era previsto il taglio, il che fa desumere che l'area interessata dal taglio delle piante sarebbe ben più ampia di quanto indicato nel progetto della pista da Bob, coinvolgendo in realtà circa 2000 larici". In attesa che Simico, la società appaltante per la realizzazione della pista da Bob, fornisca maggiori dettagli in merito all'intervento, abbiamo contattato Legambiente per sentire la loro posizione in merito. Per questo, ci ha risposto Angelo Gentili, responsabile Agricoltura Legambiente.

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Per le Olimpiadi di Cortina è scoppiato il caso dell'abbattimento dei larici. Su questo Legambiente cosa ne pensa?

Noi pensiamo che bisogna sempre cercare di ridurre al minimo gli impatti, anche quando si organizzano eventi di questo tipo. Quando per realizzare piste poi si abbattono alberi, questo diventa un problema: si creano situazioni che mettono in difficoltà l'intero habitat, andando a intaccare la biodiversità dell'ambiente che non è semplicemente composto dagli alberi in sé. Le Olimpiadi spesso sono teatro di situazioni di questo tipo, anche se va detto che c'è anche un impegno a ridurre emissioni, impatti e tutta una serie di situazioni impiegative. Noi ci auguriamo che questa strada venga seguita sempre di più, perché è la migliore.

Mantenete un approccio propositivo, quindi…

Sì, anche se crediamo comunque che abbattere 500 larici secolari per una pista di bob non sia la soluzione migliore.

I larici abbattuti aumentano il rischio di valanghe

Vengono chiamati "ricolonizzatori frugali" per la loro capacità di adattarsi bene alla maggior parte delle tipologie di suolo, ma sono alberi molto longevi. Sulle Alpi italiane è diffuso il larice europeo o comune (Larix decidua Miller), una tipologia  che cresce spontaneamente in alta quota. Come emerge da un documento del Servizio Foreste e Fauna della Provincia di Trento, il larice è un albero che dà vita ai "boschi di transizione", ovvero quelle riserve forestali che con il tempo diventano più stabili e permettono l'inserimento di diverse specie, creando nuova biodiversità. Un altro importante problema legato alla deforestazione gli ambienti alpini è il fatto che i larici, come altri alberi, sono in grado di trattenere il terreno. In questo modo la vegetazione impedisce le frane, le valanghe e l'erosione del suolo. Gli alberi infatti, come spiegato, sono ottimi per intercettare grandi quantità di neve fresca, riuscendo quindi a interrompere la stratificazione del manto nevoso e permettendo la formazione di un suolo più stabile.