“Pista da boh”: i giovani ampezzani dicono no al bob a Cortina 2026

I cittadini ampezzani, specialmente i più giovani, sono preoccupati dell’esito dei lavori per la pista da bob per le olimpiadi di Cortina 2026. Cosa fare quindi? Un gruppo di giovani ampezzani ha scelto i social per informare la cittadinanza sul progetto.
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Francesco Castagna 15 Aprile 2024
Intervista a Ludovia Barozzi Referente progetto "Pista da Boh"

Sono giovani consapevoli e con voglia di informare. A Cortina d'Ampezzo i giovani del territorio si sono riuniti per dare vita a un progetto divulgativo interessante, comunque la si pensi sulla pista da bob che dovrà nascere dove prima si trovava parte del bosco di Ronco. È in quest'area che si trovava un lariceto che la società Simico, responsabile dei lavori di realizzazione della pista, ha abbattuto diversi alberi centenari. Sebbene la società Simico abbia già chiarito, tramite un comunicato, che i larici abbattuti saranno ripiantati, i giovani ampezzani continuano a farsi domande. Ecco che quindi nasce "Pista da boh": la pagina social nata per interrogarsi su tutti i dubbi che circolano intorno alla realizzazione del progetto.

Pista da Boh è un progetto che nasce dalla consapevolezza che per anni c'è stata un'assenza di comunicazione su cosa si volesse fare dell'area dove poi è sorto il cantiere. A raccontarci meglio cosa stia accadendo è Ludovica Barozzi, che insieme ad altri ampezzani cura e gestisce i social dell'iniziativa. L'antefatto sembra chiaro: anni e anni di ritardo hanno portato un senso di incertezza. Così Barozzi una volta che la società Simico ha cominciato l'abbattimento dei larici si è messa in contatto con altri amici, ha visto cosa era successo e la delusione è stata tanta. L'amarezza però ha portato a una reazione positiva e costruttiva, poiché si è formato un gruppo di persone, in maniera del tutto spontanea, che insieme è andato a Venezia per sostenere un presidio ambientalista.

Verso inizio marzo è nata la pagina e il gruppo ha cominciato a realizzare post informativi sulla pista. Da subito c'è stata molta interazione tra gli utenti. "L'unica zona che vediamo è l'area d'arrivo della pista, si potrebbe vedere anche la "partenza", ma bisognerebbe andare nel bosco. Tutto ciò che c'è in mezzo non possiamo notarlo o tenerlo sotto controllo perché servirebbe un drone", specifica Barozzi.

Ciò che non torna agli ampezzani è la lentezza con cui stanno procedendo i lavori. Se infatti la pista da bob non sarà pronta entro marzo 2025, l'Italia perderà il diritto di poter organizzare le competizioni di bob, slittino e skeleton sul proprio territorio. Ciò che ne viene fuori, da quel che ci dice Barozzi, è una lista di ritardi, inadempienze e tempi che continuano a dilungarsi. "Ciò che vediamo è che per il cronoprogramma sono già in ritardo, ora hanno cominciato ad aumentare il ritmo, ma dati i tempi molto stretti rischiamo di non consegnare l'impianto per i test pre-olimpici. E quindi, le gare di bob non si terranno a Cortina". 

La pagina quindi fa da blog, ma anche da piattaforma dove le testimonianze locali possono generare dibattiti costruttivi sul tema. "Ci hanno scritto tante persone, ci ringraziano, ci supportano nella causa e ci dicono non dobbiamo smettere di farlo", ci dice Barozzi, che ha risposto anche sulla questione degli alberi che verranno ripiantati: "proprio in questi giorni sto leggendo Ombre sulla neve di Luigi Casanova, è interessante quando si afferma che l'ambiente non è una equazione per cui se abbatti un albero e poi ne pianti un altro siamo pari".

L'ambiente non è una equazione per cui se abbatti un albero e poi ne pianti un altro siamo pari

In più, ci spiega Barozzi, quel bosco è parte di un patrimonio paesaggistico. Sono diversi i cittadini che cominciano a essere stufi di uno sfruttamento del territorio e vorrebbero che si cominci a ragionare seguendo la filosofia del "meno è meglio".