nature-restoration-law-ue-12-luglio-news-green-deal

Più crimini ambientali da punire e sanzioni più pesanti: cosa prevede la nuova direttiva dell’Unione Europea

La Commissione europea ha adottato una nuova direttiva a tutela dell’ambiente che definisce nuovi reati ambientali e fissa le sanzioni minime nei casi di crimini contro la natura. Il nuovo regolamento include anche il commercio illegale di legname tra i comportamenti criminosi, e nei prossimi mesi dovrà essere passato al vaglio dal parlamento europeo e il consiglio Ue.
Entra nel nuovo canale WhatsApp di Ohga
Martina Alfieri 21 Dicembre 2021

In Europa arrivano buone notizie per la natura: se passerà la nuova direttiva della Commissione europea, gli Stati membri dell’Unione dovranno attenersi a un regolamento più stringente in materia di crimini ambientali, che comporterà un inasprimento delle sanzioni e un maggior rigore di fronte alle azioni illegali commesse ai danni dell’ambiente.

Nel testo della proposta, che fa parte delle azioni previste dallo European Green Deal, vengono indicati anche ulteriori comportamenti da considerare come crimini contro la natura. Tra questi, anche il commercio illegale di legname, il riciclaggio illegale di navi o l’estrazione illegale di acqua. Nei casi in cui un reato ambientale provochi la morte o lesioni gravi a una persona, invece, gli Stati membri dovranno prevedere la reclusione almeno fino a 10 anni. La nuova direttiva intende incentivare la cooperazione tra gli stati nel rispetto della natura e favorire la corretta applicazione della legge, diventando uno strumento utile a chiarire tipologie e livelli di sanzioni penali.

"I crimini ambientali causano danni irreversibili e a lungo termine alla salute delle persone e all'ambiente. Eppure, sono difficili da indagare e da portare davanti alla Corte, mentre le sanzioni tendono ad essere deboli”, ha dichiarato il Commissario per l'ambiente, gli oceani e la pesca Virginijus Sinkevičius. “Ecco perché abbiamo bisogno di rafforzare il nostro diritto penale ambientale. In un momento in cui la comunità internazionale discute il crimine di ecocidio, un alto livello di protezione ambientale è importante non solo per le generazioni presenti ma anche per quelle future mentre raddoppiamo i nostri sforzi per combattere il degrado ambientale".

Tra le realtà ambientaliste che festeggiano per l’impegno che l’Europa sta dimostrando nella lotta ai crimini ambientali, c’è anche il WWF, che ha partecipato attraverso il progetto SWiPE alle consultazioni che hanno portato alla revisione del testo della direttiva europea. Adottata dalla Commissione nei giorni scorsi, la nuova direttiva dovrà ora essere presentata al Parlamento europeo e al Consiglio.