Polveri dal Sahara sull’Italia, picchi tra mercoledì e giovedì sulla maggior parte del Paese: quali rischi per la salute

A metà settimana il fenomeno atmosferico si farà sempre più intenso raggiungendo il suo picco. L’arrivo della sabbia del Sahara interesserà tutta l’Italia, ma quali sono i rischi per la salute?
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Francesco Castagna 19 Giugno 2024

Mercoledì 19 e giovedì 20 giugno potresti essere un po' più vicino al deserto del Sahara rispetto al solito. Sono in arrivo polveri che si diffonderanno su tutta l'Italia. Il fenomeno avrà  i suoi picchi maggiori tra mercoledì 19 e giovedì 20 giugno. Secondo l'esperto di clima e meteorologo Giulio Betti del CNR, che il 18 giugno ha pubblicato le sue considerazioni sui suoi canali social, "A partite dal pomeriggio di oggi (martedì) e fino a venerdì, l'Italia e gran parte dell'Europa centrale saranno interessate da un'intensa intrusione di polveri sahariane. Il vortice sulla Spagna richiamerà i venti di Scirocco in quota responsabili del trasporto delle polveri". 

Si tratterebbe quindi di un spostamento di correnti atmosferiche che stanno trasportando polveri sahariane dal deserto verso il Mediterraneo centro-occidentale. Betti spiega che "I depositi in aria umida (precipitazioni) sono decisamente più evidenti e abbondanti perché le particelle di polvere fungono da nuclei di condensazione e cadono insieme alle gocce di pioggia o ai fiocchi di neve". E aggiunge alcune precisazioni: "Le polveri possono depositarsi in aria secca (senza precipitazioni) in occasione di indebolimenti dei venti in quota che le trasportano. In questi casi i depositi sono meno importanti".

Da una parte, spiega Betti, questo potrebbe essere un fattore positivo sia per piante che per organismi fotosintetici marini, in quanto le polveri sahariane sono ricche di micronutrienti indispensabili, come il fosforo nel primo caso e il ferro nel secondo. "I mesi in cui si ha la maggior frequenza di intrusioni sahariane sono maggio, giugno e ottobre", spiega Betti.

I rischi per la salute: quali sono le categorie a rischio

Non si può dire certamente lo stesso per l'uomo, in quanto, come già segnalato dalla Società Italiana di Medicina Ambientale, a essere più a rischio sono i soggetti più fragili: chi soffre di malattie respiratorie (asmatici), le persone cardiopatiche, gli anziani e i bambini. Questa massa proveniente dal Sahara contiene metalli pesanti o altri agenti inquinanti che potrebbero legarsi insieme alle polveri, come le PM10 o PM2,5. Per chi rientra in queste categorie di persone, i medici consigliano di evitare di passare troppo tempo all'aperto, di limitare quindi gli spostamenti al massimo e di indossare la mascherina in zone particolarmente inquinate. Secondo la SIMA infatti, bisogna "evitare il più possibile l'esposizione alle polveri desertiche chiosa specie per i soggetti che già soffrono di malattie o disturbi respiratori". A confermarlo è anche uno studio pubblicato su "Occupational & Environmental Medicine", "la polvere del deserto è una delle maggiori fonti di aerosol naturali nell'atmosfera, rappresentando circa il 37% dell'emissione totale (naturale e antropica) di aerosol primari atmosferici".