“Prestininzi? È una scelta che non sorprende, ma il negazionismo è un crimine”, parla Chloe Bertini di Ultima Generazione

Il dibattito tra gli ambientalisti e chi nega le responsabilità umane nella crisi climatica è sempre più in salita. Alla luce della nuova Struttura per il Ponte sullo Stretto coordinata dal geologo Prestininzi, abbiamo contattato Chloe Bertini, attivista di Ultima Generazione che ebbe un duro scontro con lui in un dibattito televisivo.
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Francesco Castagna 22 Settembre 2023

Quando il Ministero dei Trasporti e delle Infrastrutture ha nominato la struttura per il Ponte sullo Stretto, comunicando di aver nominato come direttore il geologo Alberto Prestininzi, il pensiero è subito andato all'episodio in cui il professore ha discusso con Chloe Bertini, un'attivista di Ultima Generazione, in televisione. Il dialogo si è concluso poco dopo, dal momento che l'attivista ha deciso di lasciare lo studio per protesta difronte alle tesi di Prestininzi. Abbiamo contattato Chloe Bertini per commentare insieme a lei le politiche del governo e la scelta del Ministro Salvini.

Qual è stata la sua reazione alla scelta di Prestininzi come Direttore della Struttura per il Ponte sullo Stretto?

È una di quelle scelte che non sorprende paradossalmente. Questo perché, viste certe dichiarazioni che arrivano dal Ministro Matteo Salvini, che si accanisce sugli attivisti ambientalisti, e il negazionismo di altri esponenti del governo non è una sorpresa vedere che vengano nominate persone che dimostrano di non fidarsi nemmeno del principio della validità scientifica, il quale si basa sul peer reviewing e non su opinioni personali. Prestininzi è una persona che attivamente nega quello che il 99% della comunità scientifica sostiene, ovvero che c'è una crisi climatica in corso e che il principale responsabile è l'uomo.

Questo ci fa capire già quanto ci potremo fidare di questo governo.

Secondo lei perché Prestininzi nega le responsabilità dell'uomo nel cambiamento climatico?

Non conosco bene Prestininzi, tuttavia ci sono dei processi attivi e volontari affinché degli scienziati prendano posizione contro alcune conoscenze scientifiche per permettere a grandi industrie di continuare a fare profitti, sono diversi i libri che esplorano questo concetto. Il punto è che, nel caso di Prestininzi, lui è il maggior esponente della "World Climate Declaration", il manifesto negazionista a tutti gli effetti, fondato da Guus Berkhout, un ingegnere che ha lavorato per anni nell'industria petrolifera.

Magari Prestininzi non lo fa per interessi personali, ma per passione. Se così fosse rimarrebbe un suo problema, se non fosse che presenta la sua verità come assoluta, negando tutto il lavoro della comunità scientifica. Un Governo che sceglie una persona che fa queste dichiarazioni, quando siamo davanti a un disastro climatico, sta facendo davvero il suo dovere? Per me a questo punto il negazionismo è un crimine, perché tutti abbiamo problemi ad accettare il cambiamento climatico, se poi ci sono persone che continuano a promuovere fake news allora penso che stiano facendo davvero un crimine nei confronti della società.

Cosa ne pensa del Ponte sullo Stretto?

Credo che ci siano cose ben più urgenti da realizzare. Il progetto prevede una spesa statale di 15 miliardi, perché non investirli nelle emergenze che abbiamo ora? In questo momento servono miliardi per il terremoto delle Marche, per l'Emilia Romagna. Non sarebbe il caso di capire come stanziare questi soldi per le persone che ne hanno bisogno? Cosa significa per loro fare gli interessi degli italiani? Quali interessi portano avanti?

Non credo che questa opera sia la priorità degli italiani, ma soprattutto mi chiedo perché nessuno dica nulla. C'è una grande parte degli italiani che ormai da tempo ha sfiducia nei confronti della classe politica. Perché la accettiamo, in un momento critico come questo? Dobbiamo riconoscere sia l'inazione del governo che quella dei cittadini. Per questo motivo noi facciamo disobbedienza civile e chiediamo al Governo di intervenire per evitare che certe catastrofi si verifichino, anziché dare fondi ogni volta che c'è una disgrazia.

Perché il ponte non sarebbe un'opera sostenibile? 

Io penso che principalmente non sia una priorità. Non ho le competenze tecniche per spiegare bene perché il ponte non è sostenibile, ma credo sicuramente che i fondi che abbiamo a disposizione si potrebbero utilizzare per altro. È inoltre una zona dove le placche non sono ferme, questo mi fa pensare che sia necessario valutare anche i rischi sismici.

Cosa pensa di chi vi critica perché afferma che non siete preparati sui temi? 

Credo che non stia a noi dimostrare le evidenze scientifiche. Ci sono scienziati molto più preparati di noi che però non vengono ascoltati. Hanno creato un set apposito, chiedendo espressamente una ragazza e facendola partecipare da sola in una rosa di soli uomini over50. Quale dinamica crea questa narrazione?

Non è che non disponiamo dei dati che mostrano come il nostro Paese abbia investito negli ultimi decenni nei combustibili fossili, ce li abbiamo, ma è normale che lì per lì non è una cosa semplice fare un discorso complesso in presenza di persone il cui unico obiettivo è mettere in dubbio le tue tesi.

Noi vogliamo ottenere una giustizia concreta, smuovendo le coscienze sia del Governo che dei cittadini.

Pensi di essere dalla parte giusta della storia?

Io sto facendo di tutto per esserlo. Quello di cui posso essere sicura è che in questo momento il Governo non sta prendendo decisioni giuste su come gestire i soldi pubblici.