
In questo periodo storico le notizie riguardanti casi di ambientalisti che irrompono nel bel mezzo di un evento non sono più una rarità. Tra tutte però, fa eccezione il caso avvenuto al KKL Luzern, il Centro di cultura e dei congressi di Lucerna, una piccola città svizzera.
Un gruppo di ambientalisti si è preso la scena irrompendo sul palco, mentre il direttore d'orchestra Vladimir Jurowski era in scena. Sono gli attivisti di Renovate Switzerland, una campagna di resistenza civile svizzera lanciata nell'aprile 2022 che utilizza azioni non violente come mezzo per fare pressione sul Consiglio federale svizzero.
L'8 settembre due attivisti che indossavano una maglia con la scritta "Act now", ovvero "agisci/agiamo ora", ha voluto prendere parola. L'eccezionalità del caso è stata data dall'assenso di Jurowski, che si è seduto sul palco e ha detto al pubblico: "Basta! Lasciateli parlare! Per favore. E poi suoneremo la nostra sinfonia. Altrimenti lascerò subito il palco".
Non capita spesso che a eventi del genere gli attivisti ambientalisti possano guadagnarsi l'attenzione così facilmente, a dimostrarlo è la dinamica stessa delle loro azioni: casuali, improvvise, rivoluzionarie rispetto alle comuni modalità di protesta. In Italia infatti sono pochi i casi in cui agli ambientalisti è stato concesso di interagire con il mondo istituzionale, ma esistono, anche se sono minoritari rispetto ai numerosi tentativi di repressione di carattere istituzionale e non. Nel nostro Paese infatti il governo ha approvato una legge che inasprisce le pene per tutti gli attivisti ambientalisti che si rendono partecipi di azioni di disobbedienza civile.
"Il direttore d'orchestra Vladimir Jurowski ha reagito in modo calmo e costruttivo, dando agli attivisti la possibilità di esprimersi brevemente. Per evitare un'escalation, non sono stati allontanati con la forza dalla sala. Così, è stato possibile continuare il concerto dopo quattro minuti", ha spiegato il direttore del Festival di Lucerna, Michael Haefliger.
Ma cosa chiedono effettivamente questi attivisti? Lo hanno scritto in un comunicato, dove hanno spiegato che gli attivisti sono saliti sul palco durante l'esecuzione della Quarta Sinfonia di Bruckner da parte dell'Orchestra di Stato bavarese. La reazione del pubblico è stata scomposta, alcuni hanno timidamente applaudito, altri si sono infastiditi e ci sono state sporadiche richieste di allontanarli, ma loro sono rimasti seduti e hanno spiegato il loro messaggio. Cosa vogliono? Gli attivisti chiedono un piano per garantire il risanamento termico di tutti gli edifici svizzeri che ne hanno bisogno entro il 2030.
Grazie al risanamento termico infatti, la Svizzera potrebbe ridurre drasticamente le emissioni di CO2 in Svizzera, "ridurre notevolmente la bolletta energetica delle famiglie e creare nuovi posti di lavoro", spiegano. Schumann, di cui è stato eseguito un brano questa sera, ha vissuto gli inizi della rivoluzione industriale.
Durante il concerto è stata suonata anche una sinfonia di Schumann. E per lanciare il messaggio hanno usato uno stratagemma che si prestava all'occasione, "Nel 1810, anno della sua nascita (Robert Schumann ndr), la concentrazione di CO2 nell'atmosfera era di 283 ppm (parti per milione). Nel luglio 2023 era di 422 ppm. Nello stesso periodo la temperatura media globale è aumentata di 1,2 °C". Ecco perché chiedono al loro governo di agire, e di farlo ora.