
Riciclare la plastica buttandola nella raccolta differenziata è una scelta importantissima. Ma fare una differenziata consapevole deve necessariamente passare dal riconoscimento della plastica: esiste, infatti, la plastica riciclabile e la plastica non riciclabile, e sapere quando buttare quella non riciclabile nella raccolta indifferenziata può fare davvero la differenza, permettendo un riciclo più corretto e sempre della plastica "giusta".
Come puoi, però, sapere quali sono gli oggetti in plastica che puoi riciclare e quelli invece prodotti in plastica non riciclabile? Ecco una guida semplice per una differenziata perfetta.
Prima di tutto, puoi affidarti ai simboli che trovi su tutte le confezioni. Alcuni prodotti riportano la dicitura e la spiegazione su dove buttare i vari imballaggi, oppure uno di questi simboli:
L'1 si riferisce al polietilene tereftalato (PET), il 2 al polietilene ad alta densità (PE), il 3 al cloruro di polivinile (PVC), il 4 al polietilene a bassa densità (PE), il 5 a polipropilene (PP), il 6 al polistirene o polistirolo (PS) e il 7 agli altri materiali plastici.
Si tratta, in tutti questi casi, di plastica riciclabile.
In generale, nella plastica è possibile buttare ciò che è considerato imballaggio in plastica, e non oggetto in plastica. Questo significa che possiamo riciclare bottiglie e bottigliette, flaconi di detersivi e saponi, piatti e bicchieri in plastica, contenitori del cibo (come le vaschette della frutta e della verdura), le grucce in plastica (quando è presente il marchio), borse in plastica, barattoli dello yogurt, piatti di plastica, bicchieri, vaschette dei salumi…
Non vanno invece buttati gli oggetti come le bacinelle, gli utensili per la cucina, giocattoli, tubi per innaffiare, barattoli di plastica, le buste e le cartellette in plastica (cartoleria), le sedie da giardino, le siringhe, i sottovasi, le posate in plastica, gli spazzolini (se non specificato diversamente sulle confezioni), i pennarelli, le penne…
Se la plastica è riciclabile, va buttata nel bidone della plastica, che in alcuni Comuni italiani viene raccolta da sola mentre in altri insieme al metallo. Basta leggere la dicitura sul cassonetto.
La plastica non riciclabile va buttata, quindi, nella raccolta indifferenziata o nel secco e andrà quindi gestita come rifiuto indifferenziato. Solitamente, grazie ai termovalorizzatori i rifiuti non differenziati vengono bruciati recuperando energia, ricavando combustibili alternativi utilizzabili nell'industria e nella produzione di energia termoelettrica. Questo avviene anche quando buttiamo la plastica non riciclabile nella plastica: il 40% della plastica gettata nei bidoni della differenziata risulta infatti non riciclabile, e viene recuperata e riutilizzata in questa maniera.