L’eroina è una sostanza stupefacente semisintetica ottenuta dall’acetilazione della morfina (principale alcaloide dell’oppio). Sintetizzata per la prima volta nel 1874, fu immessa in commercio come alternativa alla codeina per la sedazione della tosse. In seguito il suo uso fu allargato a numerosissime patologie, essendo più potente della morfina, fino ad arrivare, ai primi del ‘900, a un numero impressionante di persone che ne divennero dipendenti, creando un’emergenza sanitaria. Per questo motivo e per gli effetti avversi ne fu vietata la produzione a partire dal 1925. Da quel momento in poi, vista l’elevatissima richiesta della sostanza, cominciò a essere prodotta clandestinamente e illegalmente in laboratori improvvisati.
Esistono vari tipi di eroina che si differenziano per qualità, impurità presenti e sostanze da taglio utilizzate per la produzione della stessa. I più rilevanti sono due:
Vi sono tre modalità di assunzione con cui chi ne è dipendente prende l'eroina:
Gli effetti dell'eroina sulla salute sono diversi e possono subentrare anche nel breve termine. Per questo motivo, l'utilizzo di questa sostanza, oltre che illegale, è sempre fortemente sconsigliato.
Nell’immediato si ottiene un effetto di estasi, paragonabile a un orgasmo, su tutta la muscolatura. Dopodichè si ha confusione mentale, il pensiero rallenta e si ha distorsione della percezione temporale. Dopo un’oretta circa si raggiunge il picco massimo dell’effetto. Si vive una condizione di pace, piacere, esaltazione interiore e sensoriale. Questo porta il soggetto che l’ha assunta a isolarsi per poter godere di questa sensazione poiché si ha la percezione di estraniarsi completamente dalla realtà, dimenticandosi dei problemi. Quando assunta per via iniettiva si ha un flash euforico che dura un minuto circa ed è dovuto al rapido superamento della barriera emato-encefalica e all’immediata saturazione dei recettori oppioidi. Provoca dunque, nel breve termine, un rallentamento del sistema nervoso centrale, che nei casi più gravi provoca un arresto cardio-circolatorio.
A lungo termine, si ha una fortissima dipendenza fisica che porta a tolleranza e astinenza. L’eroinomane si abitua rapidamente alla sostanza e quindi comincia ad aumentare la frequenza delle dosi e le quantità. L’astinenza si presenta invece dopo 4-6 ore dall’ultima dose ed è una condizione molto invalidante e caratterizzata da forti dolori muscolari, crampi, midriasi, sudorazione, depressione, forte necessità di assumere la sostanza.
Per queste motivazioni, liberarsi dall’assunzione può essere molto difficile. È importante rivolgersi a professionisti e conoscere i numerosi rischi legati all’assunzione di questa sostanza. Il consiglio è quello di non avvicinarsi mai a questa sostanza stupefacente.