
Sai quanta acqua usi in media quando ti fai una doccia? 150 litri. Ogni minuto infatti scendono fra i 15 e i 16 litri dal miscelatore e per quanto tu possa essere veloce con spugna e shampoo, dubito che riesca a lavarti in meno di 10 minuti. Anzi, se sei onesto, ti accorgerai che ne impieghi molti di più. Ma hai davvero bisogno di sprecare tutte queste risorse idriche? Probabilmente no. O almeno questo è quello che ha dimostrato un esperimento fatto in Svizzera.
Più che calcolarlo, i ricercatori dell'università di Zurigo e di quella di Bamberg, in Germania, hanno potuto constatarlo: l'11% di quello che consumiamo non ci serve per davvero. E per scoprirlo hanno messo in scena una sorta di gioco con alcuni ignari ospiti di hotel svizzeri.
In sei diversi alberghi hanno tappezzato le docce di metà delle camere con sensori intelligenti che comunicavano la temperatura alla quale ci si stava lavando, i litri che scorrevano e l'energia consumata. Alcuni di questi mostravano addirittura la figura di un orso polare sopra un blocco di ghiaccio che si scioglieva, a mano a mano che l'acqua calda veniva utilizzata.
Fra il febbraio e l'aprile del 2016, hanno raccolto i resoconti di quasi 20mila docce da 265 stanze. E chi si era trovato davanti un sensore aveva risparmiato l'11,4% di risorse idriche ed energetiche, rispetto a chi non aveva nessuno strumento nel proprio bagno. La maggior parte aveva cercato di lavarsi più velocemente. Alcuni invece avevano scelto di abbassare la temperatura, passando da un consumo di 1,88 chilowatt all'ora a quello di 0,25.
Ma la vera notizia è che non hanno guadagnato nulla. Nessun risparmio in bolletta, nessun incentivo economico a sprecare di meno. Tutt'al più, sono stati gli hotel a beneficiare dei costi più contenuti.
Sai cosa significa questo? Che una vera cultura del rispetto dell'ambiente esiste. Siamo tutti consapevoli dei danni che creano l'inquinamento e il consumo illimitato delle risorse che abbiamo a disposizione. Ma preferiamo dimenticarcelo, a volte, semplicemente per pigrizia.
Gli autori dell'esperimento si sono limitati a mettere le persone faccia a faccia con l'impatto che producevano sulla Terra e poi sono rimasti a guardare. Il resto, lo hanno fatto i partecipanti. Inconsapevoli della ricerca, consapevoli dei pericoli ai quali stiamo andando incontro.