
Più sono diffusi, più diventa pesante la loro impronta ecologica. Gli smartphone sono ormai il dispositivo digitale di cui non possiamo fare a meno: secondo un nuovo studio, realizzato da Deloitte, il 94% dei consumatori italiani dichiara di possederne uno. Ma siamo consapevoli di quanto inquinano?
Tra i 18 e i 75 anni, quasi tutti gli italiani dichiarano di avere almeno uno smartphone, e la maggior parte ha anche un PC. In media, abbiamo nelle nostre case oltre quattro dispositivi digitali a testa. Questi includono, ad esempio, tablet, smartwatch, e-reader e console per videogames. Tutti in qualche modo contribuiscono ad aumentare le emissioni globali di CO2. Ma gli smartphone, essendo i dispositivi più diffusi, hanno l’impatto maggiore: secondo lo studio di Deloitte, solo nel 2022 genereranno 146 milioni di tonnellate di CO2 (o CO2e, emissioni equivalenti) a livello globale.
“Si tratta di una quota contenuta rispetto al totale delle 34 giga tonnellate emesse complessivamente in tutto il mondo – si legge nello studio –, ma resta comunque anche questa un’area da tenere in considerazione e in cui è possibile intervenire”.
L’estrazione delle materie prime, il processo produttivo e il trasporto sono i momenti, nella vita di uno smartphone, che inquinano di più (l’83% sul totale). Anche l’utilizzo e lo smaltimento dei cellulari incidono sul livello di emissioni, sebbene in maniera decisamente minore: rispettivamente, rappresentano l’11% e l’1% della CO2 emessa.
Ci sono alcuni aspetti che puoi valutare, al momento dell’acquisto del tuo smartphone, per ridurre il suo impatto ambientale: ad esempio, dovresti cercare di utilizzarli il più a lungo possibile prima di abbandonarli; sarebbe quindi opportuno sceglierne uno con una buona batteria, che duri nel tempo. Inoltre, solo il 7% degli intervistati per lo studio di Deloitte dichiara di utilizzare uno smartphone usato o ricondizionato, soluzione più sostenibile rispetto all’acquisto di un dispositivo nuovo. In futuro, sarà importante anche fare attenzione alla sostenibilità dei materiali: nel 2021, solo il 2% ha scelto dispositivi prodotti con materiali riciclati. Dopotutto, sappiamo che la transizione ecologica dovrà passare per la transizione digitale, e che non possiamo ignorare l'impronta ambientale derivante dal nostro vivere connessi.