Quante volte si dovrebbe andare in bagno ogni giorno? Il numero ideale secondo la scienza

Quante volte bisogna andare in bagno per stare bene? Uno studio rivela che 1-2 evacuazioni al giorno indicano un intestino sano e riducono il rischio di malattie croniche.
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Redazione 27 Giugno 2025

La frequenza con cui si va in bagno a defecare può rivelare molto sul nostro stato di salute. Un nuovo studio scientifico ha individuato un legame diretto tra i movimenti intestinali e il benessere generale dell’organismo, suggerendo che andare di corpo una o due volte al giorno rappresenta la frequenza ottimale per mantenere in equilibrio la flora intestinale e favorire il corretto funzionamento di organi vitali come fegato e reni.

Perché la regolarità intestinale è così importante

Un intestino regolare è sinonimo di buona salute. Secondo i ricercatori, evacuarne troppo poco o troppo spesso può alterare l’equilibrio del microbiota intestinale, influenzando la produzione di sostanze benefiche o, al contrario, tossiche.

  • Frequenza troppo bassa: è associata a una prevalenza di batteri che fermentano le proteine, producendo composti potenzialmente dannosi per l’organismo.
  • Frequenza ottimale: una o due volte al giorno garantisce la produzione di acidi grassi a catena corta, sostanze utili per la protezione della mucosa intestinale e per la salute generale.
  • Frequenza elevata (diarrea): può indicare alterazioni nella digestione e nel metabolismo, con conseguenze per il fegato.

Lo studio su oltre 1.400 adulti

L’analisi è stata condotta su un campione di 1.400 persone in salute. I partecipanti sono stati suddivisi in quattro gruppi in base alla frequenza delle evacuazioni settimanali:

  • Stitichezza: 1-2 volte a settimana
  • Frequenza bassa-normale: 3-6 volte a settimana
  • Frequenza alta-normale: 1-3 volte al giorno
  • Diarrea: più di 3 volte al giorno

I risultati hanno mostrato che solo chi rientrava nel range “1-2 volte al giorno” presentava i migliori indici di salute metabolica, infiammatoria e funzionale.

Le sostanze che indicano un rischio

Nel sangue delle persone con evacuazioni troppo rare o troppo frequenti sono state riscontrate concentrazioni elevate di metaboliti collegati a disfunzioni d’organo. Ad esempio:

  • Indoxil solfato e p-cresolo solfato: collegati a danno renale nei soggetti stitici.
  • Metaboliti epatotossici: più frequenti nei soggetti con diarrea cronica.
  • Fattori che influenzano la regolarità intestinale

Lo studio ha anche evidenziato alcuni elementi che influenzano la frequenza dei movimenti intestinali:

Età e sesso: le donne e i più giovani tendono ad avere evacuazioni meno frequenti.

Stile di vita: chi segue una dieta ricca di fibre, frutta e verdura, beve molta acqua e svolge attività fisica regolare ha maggiori probabilità di mantenere una frequenza ideale.

Segnali da non sottovalutare

Anche colore, consistenza e forma delle feci forniscono indicazioni importanti. Un’evacuazione troppo lenta può alterare il microbiota, con un passaggio dalla fermentazione delle fibre (benefica) a quella delle proteine (potenzialmente tossica).

I ricercatori concludono che monitorare la frequenza delle evacuazioni intestinali potrebbe diventare un indicatore semplice ma efficace per prevenire o individuare precocemente problemi di salute cronici. Promuovere uno stile di vita sano e abitudini alimentari corrette è la chiave per mantenere l’equilibrio del nostro intestino e, di conseguenza, migliorare la salute a lungo termine.