“Quel” Lago di Como che, senza pioggia, è in pericolo. Nuovo record in negativo dopo 30 anni

È dal marzo del 1983 che il Lago di Como non vede un record di mancanza di precipitazioni. La situazione è ancora sotto controllo, ma se dovesse continuare a non piovere i danni si rifletterebbero sull’ambiente a causa della siccità, e su di noi, perché si fermerebbero le centrali idroelettriche che ci forniscono il 17% dell’energia complessiva.
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Francesco Castagna 28 Aprile 2022
In collaborazione con Luigi Bertoli Presidente del Consorzio Adda, Ente Regolatore del Lago di Como

“C’è molto poco da fare onestamente, se non piove è dura a dirlo nell’era della tecnologia, ma non abbiamo nessun modo per rimediare alla situazione”, con questa frase Luigi Bertoli, Presidente del Consorzio Adda, Ente Regolatore del Lago di Como, ci riassume cosa sta succedendo. Da Novembre infatti in tutta la Lombardia e più in generale al Nord Italia sta piovendo molto meno rispetto alla media. Questo a lungo andare ha degli effetti notevoli sull’ambiente: devi sapere che le centrali idroelettriche in questo momento sono in grado di utilizzare soltanto il 20% delle loro capacità produttive. Costrette a fermarsi per alcuni giorni della settimana, utilizzano una quantità molto ridotta d’acqua. In più si aggiunge il problema dei sistemi di irrigazione dei campi delle coltivazioni, che sarebbero in grave difficoltà. Per ora però, non siamo ancora a rischio, perché il periodo di irrigazione non è ancora iniziato. Ma Bertoli è preoccupato, perché l’arrivo delle temperature più calde è sempre più vicino. “Ci aspettiamo da tempo delle precipitazioni, ma non si vede una goccia”, ammette.

Devi sapere che il livello idrometrico (misura dell'altezza, della portata e dell'afflusso di un corso o di un bacino d'acqua) del Lago di Como è regolato da una legge che impone che il livello dell’acqua non debba scendere al di sotto dei -40 centimetri. Il 22 aprile l’altezza idrometrica era di -26,7 centimetri, quindi ancora dentro i limiti della legge. “Il problema non è quello, ma il fatto che non piovendo non abbiamo un bacino sufficiente d’acqua per alimentare tutte le attività circostanti”, dice Bertoli.

Le centrali ferme, come potrai immaginare, impediscono la transizione ecologica che stiamo cercando di affrontare per non essere più dipendenti dalla Russia e più in generale da tutte le fonti fossili.

Inoltre, Bertoli segnala come la neve a disposizione sia poca. Di solito viene utilizzata come scorta per le riserve idriche. Con l’arrivo del caldo generalmente a fine marzo la neve sui monti inizia a sciogliersi e fornisce acqua ai fiumi e ai laghi, tra cui quello di Como. Gli effetti sull’ambiente causati dalla mancanza di precipitazioni sono molteplici, come per esempio: vengono alla luce rifiuti, tubazioni e scarichi.

Un dato così negativo non si vedeva da 30 anni, nel marzo 1983 infatti era stato registrato un -49,5 cm come livello idrometrico. Oltre la soglia del meno 40 centimetri concessa. Ad oggi il livello idrometrico del lago è meno 10,1, la situazione è migliorata ma scenari del genere si potrebbero verificare di nuovo.

Da quello che ci hanno detto gli esperti di 3bMeteo in questi giorni si aspettano delle precipitazioni nelle zone montane della Lombardia. La stessa situazione è prevista anche in pianura, ma con intermittenza. Le perturbazioni e le correnti umide sono bloccate in questo momento da un anticiclone. Le zone dell’Europa centro-occidentale ne stanno risentendo perché, forse non lo sai, ma un anticiclone fa da muro alle precipitazioni che vengono da Ovest, come se fosse una cupola.

Il cambiamento climatico stabilizza le situazioni e non permette un'alternanza delle precipitazioni

In generale devi sapere che il cambiamento climatico non agisce sempre su fenomeni singoli, quasi sempre pone le basi che rendono possibile il verificarsi di alcuni eventi. L'anticiclone non è direttamente l'effetto del cambiamento climatico, ma potrebbe renderlo più evidente. Infatti l'aumento delle temperature può generare due scenari diversi. Da una parte il riscaldamento globale può portare a un aumento di periodi siccitosi, perché le configurazioni atmosferiche tendono a bloccarsi per un periodo sulle stesse zone. Dall'altra, come quest'anno non piove perché l'alta pressione blocca le perturbazioni, è possibile che il prossimo autunno ci siano frequenti precipitazioni alluvionali. In ogni caso, poche o troppe precipitazioni sono comunque dannose per gli ambienti in cui viviamo, che hanno bisogno di una situazione di equilibrio.

Forse non lo sai, ma il riscaldamento climatico fa proprio questo: rendere più statiche le situazioni e creare forti condizioni di disagio.