Questa fibra cambia forma a seconda della temperatura: il tessuto intelligente creato all’MIT

La nuova fibra sintetica studiata presso il Massachusetts Institute of Technology cambia forma a seconda della temperatura con cui viene a contatto: una potenziale rivoluzione non solo tessile, ma che potrebbe trovare applicazione in diversi ambiti.
Entra nel nuovo canale WhatsApp di Ohga
Sara Polotti 15 Novembre 2023

Si chiama FibeRobo e riesce autonomamente a cambiare forma (e quindi funzione) a seconda della temperatura del corpo che la sta indossando.

Questa nuova e avanguardistica fibra è stata creata all'MIT, il Massachusetts Institute of Technology di Boston, e i ricercatori ne parlano come di una svolta non solo per quanto riguarda il settore dell'abbigliamento, ma anche per il campo delle apparecchiature mediche e delle esperienze di fruizione interattive dei tessili.

Cos'è FibeRobo

FibeRobo è una nuova fibra che cambia forma in base alla temperatura corporea. Ricercatori e ricercatrici spiegano come questa sia "basata su elastomeri a cristalli liquidi. Lo sviluppo di una nuova tecnica di fabbricazione e una composizione chimica innovativa consentono una morfologia autoinvertente a temperatura corporea o, opzionalmente, leggermente superiore".

Significa che la fibra tessile FibeRobo può essere integrata in una struttura tessile più ampia (e quindi intessuta o cucita insieme ad altri filati) per  ottenere abiti e tessuti intelligenti e quindi sostenibili, perché applicabili in diverse situazioni.

Come funziona concretamente

FibeRobo, di fatto, si rimpicciolisce con il calore e ristabilisce la forma iniziale con il freddo.

Lo fa a basso costo, senza bisogno di sensori o altre tecnologie integrate e senza bisogno di utilizzare macchinari diversi da quelli tessili già in commercio e già utilizzati per altri filati.

Le applicazioni

Sempre i ricercatori parlano di "una miriade di applicazioni". Per esempio, si sta pensando di utilizzarla per le apparecchiature mediche indossabili come le maglie compressive o l'abbigliamento post-operatorio, ma anche per quello sportivo, realizzando degli indumenti autoventilanti che si adattino alla temperatura, e quello fashion, per cappotti che si riscaldino con le temperature più rigide.

A questo si aggiungono le esperienze interattive per i consumatori e gli abiti trasformabili (che si stanno sempre più vedendo anche agli eventi e sulle passerelle (come accaduto nell'autunno del 2023 con il Project Primrose di Adobe, che ha creato un abito in grado di modificare la propria superficie e il proprio pattern integrando dei micro display).

Fonti: MIT Media Lab