Quest’estate lidi senza plastica in Sicilia: pubblicato il bando per concessioni marittime plastic free

È una delle regioni più virtuose in Italia per quanto riguarda la lotta alla plastica. Decine i Comuni che hanno già detto addio a bicchieri, posate e sacchetti monouso. Ora, finalmente, anche le spiagge e il mare potranno liberarsi dei rifiuti plastici. Nel bando per l’assegnazione di concessioni sulle spiagge pubbliche, è specificato il divieto di utilizzare plastica non biodegradabile.
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Sara Del Dot 18 Febbraio 2019

La Sicilia è forse la regione italiana che più si sta impegnando nella lotta contro la plastica monouso. Le varie amministrazioni, infatti, stanno in tutti i modi cercando di salvaguardare le meraviglie della loro terra. E lo fanno conquistando la propria autonomia nei confronti di un pericolo che ogni giorno minaccia le loro spiagge e i loro mari. Uno dopo l’altro, infatti, tutti i Comuni dell’isola si stanno adeguando a questa impronta sostenibile, anticipando la direttiva europea che vieta la plastica monouso a partire dal 2021 senza però restare in attesa della data prevista dall’Ue. Loro, plastic free lo stanno diventando adesso. Palermo, Messina, Capaci, Santa Flavia, Siracusa, sono solo alcune delle decine di città siciliane che hanno già detto addio a bicchieri, piatti, posate, palette del gelato e del caffè, sacchetti, bastoncini dei palloncini. E il numero non farà che aumentare. Perché tutti hanno capito che l’alternativa esiste, ed è biodegradabile.

A dimostrazione del fatto che la svolta plastic free non è soltanto una fissazione di alcuni sindaci con tendenze un po’ troppo ambientaliste, bensì rappresenta un atteggiamento necessario per tutelare l’ambiente e la salute dell’intera regione e del suo patrimonio, anche le spiagge sono state coinvolte in questa battaglia all'inquinamento da prodotti monouso.

Nel bando per l’assegnazione in concessione dei beni immobili demaniali marittimi pubblicato l’8 febbraio in Gazzetta Ufficiale, la Regione Sicilia ha messo in concessione alcune strutture presenti sulle spiagge pubbliche. Si tratta di fabbricati, ex cantieri, pontili ed edifici abbandonati che verranno affidati, per un periodo dai 6 ai 50 anni, a imprenditori privati per riqualificarli e restituirli alla comunità come ristoranti, locali, impianti balneari, centri sportivi, porti turistici. La vera novità però, è che, come si legge nel testo:

“All’interno delle aree demaniali marittime assentite in concessione è fatto divieto, per tutta la durata della concessione, di utilizzare materiali in plastica “usa e getta” non compostabile.”

La lotta alla plastica made in Sicily è quindi arrivata letteralmente fino al mare, lo stesso mare che si propone di tutelare. E speriamo raggiunga luoghi ancora più lontani.