Quinto global climate strike, Fridays for Future Italia presenta 7 punti per una “ripartenza verde”

Non si può scendere in piazza per il quinto sciopero globale, e allora Fridays for Future invita i suoi attivisti a manifestare online e, insieme ad altre organizzazioni ambientaliste, sigle sindacali e realtà del terzo settore, lancia un piano in 7 punti per far ripartire il paese in maniera sostenibile.
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Federico Turrisi 24 Aprile 2020

Se ricordi, venerdì scorso Fridays for Future Italia aveva dato il via alla campagna "Ritorno al futuro" con una lettera rivolta all'Italia, in preparazione dell'appuntamento che si tiene oggi, ossia il quinto sciopero globale per il clima. Per questa occasione è prevista una lunga diretta streaming di 24 ore, in cui le varie sezioni nazionali del movimento Fridays for Future, dall'India agli Stati Uniti, si passerano il testimone per ricordare l'importanza della lotta contro il cambiamento climatico. Dalle 15 alle 16 sarà il turno dell'Italia.

Ma ci sarà spazio anche per gli interventi (tutti rigorosamente online), di esperti e di personaggi del mondo della musica e dello spettacolo: da Giorgio Vacchiano, professore di gestione e pianificazione forestale all'Università Statale di Milano, al cantautore Mannarino. Non solo. Alle ore 10 tutti coloro che vogliono manifestare possono condividere il loro messaggio – o meglio, il loro cartello virtuale – e geolocalizzarsi davanti a Palazzo Chigi. Per farlo basta andare sul sito della campagna: sarà un modo simbolico per far sentire al governo la voce e la presenza dei giovani che esigono misure urgenti per affrontare la crisi climatica.

Il nucleo centrale del quinto global climate strike e il coronamento della campagna "Ritorno al futuro" è però la pubblicazione di una sorta di manifesto con tanto di punti programmatici, sette per l'esattezza. Alla campagna hanno aderito numerosi soggetti della società civile: sindacati, associazioni ambientaliste, Ong e realtà del terzo settore. Chi ha detto che il movimento Fridays for Future sappia solo protestare, senza avanzare idee e proposte? Ecco qui i sette punti:

  1. Rilanciare l'economia investendo nella riconversione ecologica: creare centinaia di migliaia di nuovi posti di lavoro puntando su energia rinnovabile diffusa, mobilità sostenibile, efficientamento energetico degli edifici;
  2. Riaffermare il ruolo pubblico nell'economia: stimolare l’economia con sussidi pubblici vincolati alla riconversione ecologica e istituire una programmazione precisa per una rapida riconversione verso imprese sostenibili;
  3. Realizzare la giustizia climatica e sociale: tutelare i lavoratori e le lavoratrici, i territori e le fasce della popolazione più esposte alle conseguenze della crisi economica e climatica;
  4. Ripensare il sistema agroalimentare: promuovere la transizione verso un’agricoltura che salvaguardi i suoli e gli ecosistemi e che sia più sostenibile a livello climatico;
  5. Tutelare la salute, il territorio e la comunità: promuovere la tutela e la messa in sicurezza dei territori, implementare opere che garantiscano la riduzione dell’inquinamento e la revisione sostenibile dell’intera filiera produttiva;
  6. Promuovere la democrazia, l'istruzione e la ricerca: aumentare il finanziamento dell’istruzione pubblica e della ricerca assicurandone l'accesso e garantendo che siano condotte in maniera trasparente e libera da conflitti di interesse;
  7. Costruire l'Europa della riconversione e dei popoli: aumentare la portata del Green Deal europeo, al fine di alzarne i target climatici, e superare il paradigma dell’austerità a livello europeo.