
Ci siamo. Finalmente i Paesi europei hanno raggiunto l'intesa sul gas, sul meccanismo che regola i prezzi e sulle misure da adottare per mantenere un mercato solido. Al termine della riunione che si è tenuta ieri al Consiglio europeo, il Presidente EUCO Charles Michel ha dichiarato che negli ultimi mesi e settimane i lavori per raggiungere un accordo sono stati molto intensi e che se c'è voluto così tanto tempo è perché il Consiglio ha cercato di includere il più possibile ogni punto di vista e fare passi in avanti.
"C‘è un impegno forte e unanime da parte di ogni Paese europeo a impegnarsi in tre missioni principali: abbassare i costi dell'energia, garantire la sicurezza dell'approvvigionamento e continuare a lavorare per ridurre la domanda", ha detto il Presidente Michel al margine della conferenza stampa.
Il Consiglio europeo il 22 ottobre 2022 ha quindi riconosciuto l'urgenza di dover dare una risposta in termini brevi per risolvere la crisi energetica, e per ridurre la domanda di energia. Obiettivo principale: evitare nella maniera più assoluta il razionamento. Tra le misure necessarie c'è anche la necessità di di preservare l'integrità del mercato unico.
Prima di approvare in maniera univoca le misure supplementari proposte dal Collegio dei commissari, il Consiglio Europeo ha convenuto che questi provvedimenti non avranno effetti rilevanti sui contratti in essere e su quelli a lungo termine, tenendo conto dei diversi mix energetici e della situazione di ogni Paese.
Successivamente i leader e i ministri dell'Energia europei hanno discusso un pacchetto di misure, che partono per l'appunto dall'acquisto congiunto volontario di gas in base alle esigenze nazionali (ad eccezione dell'aggregazione vincolante della domanda per un volume equivalente al 15% del fabbisogno di stoccaggio), nuovi negoziati con parere affidabili e la ricerca di altri partenariati reciprocamente vantaggiosi.
In questo modo l'UE si muoverà come figura giuridica unica e avrà un potere contrattuale decisamente superiore e ogni Paese potrà usufruire della piattaforma energetica UE, aperta anche ai Balcani occidentali e ai tre partner orientali associati (Georgia, Moldavia e Ucraina).
Il Consiglio Europeo ha accolto con favore la proposta di introdurre un nuovo benchmark complementare entro l'inizio del 2023, che rispecchi il più possibile le condizioni effettive del mercato del gas.
Come ti avevamo già detto, i Paesi europei hanno trovato finalmente un accordo su un nuovo price cap sulle transazioni di gas naturale per salvaguardare le forniture di emergenza europee di gas.
C'è poi una volontà comune da parte degli Stati membri UE di costruire un percorso per fissare un tetto al prezzo del gas finalizzato a generare elettricità, per questo verrà fatta (ipoteticamente a più riprese) un'analisi costi-benefici, cercando di non alterare il più possibile il mercato finanziario e i flussi extra-comunitari.
Nella sostanza l'Unione europea si impegnerà maggiormente nell'aumentare la trasparenza del mercato energetico, evitando il più possibile i ritardi nei pagamenti e cercando progressivamente di eliminare i fattori che rendono troppo speculativo il mercato del gas.
Come è avvenuto anche in Italia, l'UE si impegnerà ad accelerare le procedure di autorizzazione per le rinnovabili, ricorrendo qualora ce ne fosse bisogno a misure di emergenza.
I Paesi membri hanno stabilito che ognuno si farà carico delle difficoltà altrui, nell'ottica di creare un mercato unico stabile e solido. Nel frattempo ogni Paese dovrà impegnarsi maggiormente per ridurre i consumi di energia, dove non necessario.
Il Consiglio europeo in ultima battuta ritiene che la priorità da tutelare siano le famiglie e le imprese, chiaramente per tutelare la domanda e l'offerta del mercato comunitario.