Rapporto Circonomia: Italia promossa a pieni voti in economia circolare, ma arranca sulle rinnovabili

Le performance sul riciclo delle materie prime sono superiori anche rispetto a quelle dei Paesi dell’Europa del Nord, ma su altri aspetti della transizione ecologica dobbiamo ancora lavorare parecchio. Per esempio, l’Italia è ancora ferma al 18% di energia pulita sui consumi finali e ha il tasso di motorizzazione privata più alto d’Europa.
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Federico Turrisi 18 Settembre 2021

Italia e transizione ecologica: come siamo messi? A provare a fare il punto della situazione ci ha pensato un nuovo rapporto presentato dal suo curatore Duccio Bianchi, della società di consulenza Ambiente Italia, ad Alba lo scorso 15 settembre in occasione di Circonomia, il festival dell'economia circolare e dell'energie dei territori. È interessante dare un'occhiata ad alcuni dei dati contenuti nel documento.

Nell'ambito dell'economia circolare siamo i primi della classe in Europa. Tra il 2011 e il 2019 la produttività d’uso delle risorse, ossia il rapporto tra il Pil e il consumo di materia, è migliorato del 59% nel nostro Paese, contro una media europea che è stata del 31%. Inoltre, nell'ultimo decennio il tasso di riciclo di materia in Italia è cresciuto di oltre 20 punti percentuali (dal 31% al 51%), mentre la media Ue è cresciuta del 10%.

Attenzione, però. Il rapporto fa notare anche che su altri temi dobbiamo migliorare. E anche parecchio. Gli italiani, per esempio, non possono definirsi delle vette per quanto riguarda i comportamenti green. Se infatti vantiamo il migliore indice di circolarità a livello europeo, facciamo fatica ad aprirci a modelli di consumo e stili di vita circolari. In casa consumiamo troppa energia elettrica (peggio di noi fanno solo Belgio e Lussemburgo), mentre la penetrazione del solare termico nei consumi domestici è un quarto di quello della Spagna e meno della metà di quello della Germania.

Un'altra nota dolente riguardo il ritardo nella diffusione delle rinnovabili: se nel 2004 l’Italia era al 6,3% di energia pulita sui consumi finali, nel 2014 siamo arrivati al 17,1% (raggiungendo il target europeo del 17% con largo anticipo). Ma poi abbiamo smesso di correre e nel 2019 siamo rimasti fermi al 18% nel 2019. Per fare un confronto con un Paese virtuoso nel campo delle rinnovabili, la Danimarca aveva anch’essa raggiunto l’obiettivo europeo nel 2014, solo che da allora è cresciuta di altri 7 punti percentuali.

Infine, emergono più ombre che luci per quanto riguarda la mobilità sostenibile. Da una parte, l'Italia è Il Paese europeo con il più alto tasso di motorizzazione privata: 614 auto per 1.000 abitanti. Dall'altra, siamo i primi produttori di biciclette, ma nonostante questo siamo decisamente sotto la media europea per quanto riguarda la vendita di bici ed e-bike: nel 2020 nel nostro Paese sono state vendute 3,4 bici ogni 100 abitanti contro le 6,3 della Germania e dell’Olanda. L'auspicio, conclude il rapporto, è che l'Italia riesca a consolidare il primato nell'economia circolare, facendo in modo che il benessere ambientale vada di pari passo con quello economico e con l'equità sociale.