Regionali Lazio, parla Bianchi: “Basta confusione tra raccolta e smaltimento dei rifiuti, sì a riduzione del consumo delle materie prime”

Per le elezioni regionali del 2023 Ohga ha coinvolto i candidati delle diverse forze politiche, per approfondire i loro punti dei programmi elettorali. Insieme a Donatella Bianchi abbiamo discusso i punti green del suo programma.
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Francesco Castagna 8 Febbraio 2023

Terminata la tornata elettorale delle scorse elezioni politiche del 25 settembre 2022, che abbiamo seguito con la rubrica "Che Ambiente Votiamo", le forze politiche si trovano ad affrontare il primo banco di prova post-elettorale.

Le Regioni che andranno al voto nel 2023 sono quattro: Lazio, Lombardia, Molise e Friuli Venezia Giulia. Per le prime due ci si prepara alla sfida già il prossimo 12-13 febbraio, mentre per Molise e FVG probabilmente il voto sarà accorpato con il giro di elezioni amministrative 2023.

Il centrodestra, composto principalmente da Lega, Forza Italia, Fratelli d'Italia e Coraggio Italia corre anche questa volta unito, esprimendo un candidato unico sia nel caso della Lombardia che del Lazio. Per le opposizioni la situazione è leggermente differente, complice anche la volontà da parte del Movimento 5 stelle e del Terzo Polo di volersi pesare nelle Regioni in cui hanno più consenso, corrispettivamente nel Lazio e in Lombardia.

Le opposizioni non correranno divise, ma le alleanze cambiano a seconda della Regione. Nel Lazio il Terzo Polo e il Partito Democratico hanno candidato Alessio D'Amato, ex assessore alla Sanità della giunta Zingaretti, il Movimento 5 Stelle, in alleanza con Sinistra Italiana, ha candidato Donatella Bianchi. Il centrodestra invece ha scelto l'ex Presidente della Croce Rossa Italiana Francesco Rocca.

Per la Lombardia la situazione si ribalta, il M5S di Conte stringe un patto di alleanza con il PD, insieme candidano Pierfrancesco Majorino. Per il centrodestra si ricandida Attilio Fontana, già presidente di Regione, mentre il Terzo Polo, questa volta in solitaria, ha scelto come candidata Letizia Moratti.

Abbiamo contattato Donatella Bianchi, candidata per il Movimento 5 Stelle e Sinistra Italiana, per approfondire i punti green del suo programma.

Bianchi, la più grande critica che riceve da parte dei suoi detrattori è che non ha un’alternativa al termovalorizzatore sulla gestione dei rifiuti. Vogliamo chiarirla?

Nel Piano rifiuti regionale – approvato anche da D’Amato – non è previsto il ricorso all’incenerimento per chiudere il ciclo dei rifiuti e anche Gualtieri si guardò bene dal mettere l’inceneritore nel suo programma elettorale.

Poi però sappiamo come è andata: la forzatura del Pd nel decreto aiuti e l’anomalia di un partito che si veste da ambientalista pur sponsorizzando questo ecomostro. Noi vogliamo lavorare ad una implementazione netta della raccolta, perché si discute troppo di come chiudere il ciclo dei rifiuti ma occorre aprirlo sapientemente. Basta confusione tra raccolta e smaltimento. Rocca e D’Amato su questo mentono ai laziali facendogli credere che un inceneritore che vedrà la vita tra vari anni sia la soluzione oggi all’immondizia che invade le strade.

Nel breve termine però come li smaltiamo i rifiuti?

Il ciclo dei rifiuti nel Lazio, dopo quasi un ventennio di commissariamenti e inadeguata pianificazione, deve essere ripensato verso l’economia circolare riducendo il consumo di materie prime: si deve investire in filiere corte di aggiornamento tecnologico, ricondizionamento dei beni, riparazione e riuso in grado di prevenire la produzione di rifiuti e far crescere di pari passo le industrie che riutilizzano le materie prime seconde distinguendolo dal rifiuto residuo. Il futuro non è bruciare tonnellate di rifiuti o trasformare il Lazio nella pattumiera d’Europa come vorrebbe il commissario Gualtieri, una buona parte del Pd laziale o Bonelli. Il futuro è la transizione ecologica e solo noi siamo in grado di spingere la Regione in quella direzione.

Nei programmi dei candidati del Lazio appare qualche menzione al litorale laziale, quali sono le sue misure per recuperarlo e rilanciarlo in ottica sostenibile?

Il fenomeno dell’erosione non solo comporta una perdita economica per il tessuto economico e produttivo regionale ma comporta anche importanti rischi per la sicurezza e l’incolumità delle aree insediate. Non è più rinviabile un piano di intervento.

Il nostro programma in materia è chiaro: legge regionale sulla difesa del suolo sulla prevenzione e mitigazione del rischio idrogeologico; studi e piani straordinari di intervento per il monitoraggio, la gestione e la messa in sicurezza delle aree vulnerabili e sviluppo di sistemi di telerilevamento e monitoraggio delle stesse; istituzione di un Centro Studi Rischi Idrogeologici Regionale; programmazione di interventi e investimenti per la rinaturalizzazione dei corsi fluviali e delle aree dunali costiere; e infine, interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria e di ripristino dei sistemi costieri compromessi.

Come intende migliorare la ferrovia Roma – Ostia Lido?

È necessario migliorare l’offerta e le prestazioni dei servizi per il trasporto pubblico locale e regionale: devono rispondere alle esigenze quotidiane dei cittadini che ogni giorno fanno i conti con linee in stato di degrado. Di recente ho viaggiato sulla Viterbo-Roma constatando di persona le pesanti criticità per i pendolari. Bisogna agire su diversi fronti, a iniziare da un’ottimizzazione dello scambio intermodale con quello privato. E ancora, munire le stazioni degli strumenti utili, come parcheggi o stazioni per le biciclette, che consentano ai pendolari di poter usufruire dello scambio mezzo privato-mezzo pubblico, e garantire un maggiore coordinamento con le linee Atac sul territorio.

Sul fronte del sistema ferroviario bisogna agire con una revisione delle infrastrutture di alcune linee a binario singolo o riaprendo vecchie tratte inutilizzate ma che possono essere utili per i cittadini e anche per il trasporto delle merci. Nel mio programma è presente inoltre la proposta di dimezzare il costo degli abbonamenti del trasporto regionale alle fasce Isee più fragili per aiutare soprattutto under 25 e over 65. Una misura realizzabile? Sì, è sostenibile per il bilancio regionale.

Come intende sfruttare i fondi europei del PNRR? Quali investimenti vorrebbe prediligere?

Oltre 17 miliardi da spendere tra Pnrr e fondi regionale. Un bazooka per la Regione. Ma devono essere spesi bene, in modo intelligente e strategico, e dobbiamo vigilare attentamente proprio sui criteri di spesa. Infrastrutture e trasporti, giovani, sanità, tutela dell’ambiente e bonifiche, innovazione e digitalizzazione. Abbiamo tanto lavoro da fare e vogliamo raggiungere tutti gli obiettivi.

Qual è il suo piano per migliorare nel Lazio Cotral, Astral e Trenitalia?

Le infrastrutture e la mobilità sostenibile rivestono un ruolo cardine per nostra Regione in quanto contribuiscono al benessere dei cittadini e costituiscono il secondo pilastro su cui costruire la transizione ecologica del nostro territorio. Per le infrastrutture della nostra Regione c’è ancora tanto fare. Abbiamo aree, come il reatino, che ancora non hanno una tratta ferroviaria. Abbiamo le nostre isole pontine che necessitano di un collegamento tra loro. Ecco partirei proprio da questo visto l’approssimarsi della scadenza nel 2024 del contratto di servizio oggi esistente tra Regione e Laziomar per creare un collegamento tra e con le isole utile anche a livello turistco.

Anche i collegamenti infrastrutturali per la logistica sono fondamentali per l’economia e la competitività della nostra Regione: è necessario il Potenziamento del polo della logistica di Orte con il miglioramento del collegamento ferroviario con Roma e con il polo della logistica di Civitavecchia e la Creazione di una direttrice per privilegiare il transito delle merci da Santa Palomba verso gli interporti e cargo city di Fiumicino. C’è urgenza di intervento anche per la messa in sicurezza delle nostre strade che continuano a mietere vittime. Oltre all’implementazione delle risorse a ciò destinate, stipulerò un accordo quadro con ANAS per un programma di miglioramento, manutenzione e migliore integrazione delle strade di competenza statale con il quadro viario regionale e piano straordinario di interventi mirati sulle strade di competenza Astral.