Regolamento UE sugli imballaggi: il fact-checking di Marevivo e Zero Waste Italy alla posizione del Governo

La diatriba tra le associazioni ambientaliste e il Governo italiano passa anche per il Regolamento sugli imballaggi. Ecco cosa accade.
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Francesco Castagna 25 Settembre 2023

"Oggi sull’economia circolare possiamo dirci i primi della classe. Per questo diremo no a una normativa che non condividiamo", aveva detto il ministro dell'Ambiente Pichetto Fratin, in occasione della Fiera della green economy Ecomondo-Key Energy a Rimini.

A fornire forti obiezioni al Ministro Pichetto Fratin sono state le Commissioni Ambiente e Attività produttive della Camera, che hanno chiesto all'UE di rivedere il documento perché ritenuto dall'esecutivo di Giorgia Meloni "generico e ideologico".

Secondo le informazioni forniteci dagli uffici stampa di Marevivo e Zero Waste Italia, il governo interpreterebbe in chiave contrapposta i concetti di riuso e riciclo. Il nostro Paese non ha bisogno di intraprendere ulteriori sforzi: questa è la posizione del ministro Pichetto Fratin e del Governo. Ma è un parere che non convince le principali associazioni attive nel recupero della plastica nella natura, come Marevivo e Zero Waste Italia.

"La proposta intende promuovere quel riciclo che il nostro Paese dice tanto di voler difendere, rendendo tutti gli imballaggi sul mercato riciclabili o riutilizzabili entro il 2030 e incrementando così l’utilizzo di plastica riutilizzata e lo sviluppo di un’economia circolare", scrivono in un comunicato congiunto le due ong, aggiungendo che, al contrario di quanto sostiene il Governo Meloni, il Regolamento UE rende tutti gli imballaggi sul mercato riciclabili o riutilizzabili entro il 2030 e incrementando così l’utilizzo di plastica riutilizzata e lo sviluppo di un’economia circolare.

Anche se l'Italia è ai primi posti tra i Paesi che riciclano di più le materie prime ciò non basta. Dati Marevivo segnalano come "siamo attorno al 50% di plastica da imballaggio che finisce in discarica, negli inceneritori (opzione ancora peggiore, in quanto genera gas serra e aggrava l’impronta ambientale complessiva della filiera) o viene dispersa nell’ambiente".

Entrambe le associazioni hanno quindi ripreso le principali obiezioni del Governo al Regolamento europeo sugli imballaggi e hanno fatto un fact-checking puntuale per rispondere alle argomentazioni del Ministro Pichetto Fratin. Le critiche principali di Palazzo Chigi sono state principalmente queste:

  • Iniziativa non necessaria, dunque da respingere
  • Iniziativa solo incentrata sul riuso
  • L’Italia rappresenta un’eccellenza sul riciclo, non c’è bisogno di iniziative ulteriori, tantomeno sul riuso
  • Iniziativa ideologica, non sostenuta da evidenze scientifiche
  • Verrebbero penalizzate circa 800.000 aziende attualmente attive nel settore degli imballaggi con oltre 6,3 mln di dipendenti e un fatturato di circa 2.000 mld di euro
  • È sbagliato vietare gli imballaggi monouso, compresi quelli impiegati per uso
    alimentare
  • L’adozione di un Regolamento non lascia margine di manovra ai singoli Stati
    membri, meglio una Direttiva

Sul tema è intervenuta anche la Commissaria alla Salute e Sicurezza Alimentare, Stella Kyriakidou, che in una lettera al Presidente della Camera, Lorenzo Fontana, ha chiarito i dubbi avanzati dalla maggioranza.

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Nel frattempo la legge Salvamare, che permetterebbe il recupero dei rifiuti in plastica dai bacini idrici, è ancora sprovvista dei decreti attuativi. Ohga, insieme a Marevivo e Legambiente, aveva lanciato un appello al governo italiano, al momento nessun esponente del Centrodestra ci ha ancora risposto.