“Respira ancora”: dichiarato morto in ospedale, ma i parenti lo trovano vivo in obitorio

In un ospedale brasiliano, un uomo è stato dichiarato morto per arresto cardiaco e trasferito all’obitorio. Quando i familiari si sono recati per l’ultimo saluto, si sono accorti che respirava ancora. L’uomo è stato subito riportato in ospedale e rianimato, ma è morto il giorno dopo. Un caso che solleva interrogativi sulla gestione delle emergenze mediche e sulle procedure di accertamento del decesso.
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Redazione 11 Settembre 2025

In Brasile un uomo è stato dichiarato morto in ospedale, ma ore dopo i parenti lo trovano ancora vivo in obitorio. Riportato in rianimazione, è deceduto il giorno seguente.

Il paziente arriva in Pronto Soccorso per un grave malore

Il caso è avvenuto in Brasile, in un ospedale dello stato di São Paulo. L’uomo, un 62enne, era stato ricoverato d’urgenza in Pronto Soccorso a seguito di un grave malore. Secondo quanto riportato dalla stampa locale, le sue condizioni erano già critiche al momento dell'arrivo in ospedale. Dopo alcuni tentativi di rianimazione, i medici hanno dichiarato il decesso per arresto cardiorespiratorio.

Dopo il presunto decesso, il corpo è stato trasferito all’obitorio per le procedure post mortem. Ma quello che è accaduto dopo ha lasciato tutti senza parole.

La scoperta shock in obitorio: “Sta respirando ancora”

Alcune ore dopo la dichiarazione di morte, i parenti si sono recati in obitorio per salutare il loro caro e dare l’addio. Ed è proprio in quel momento che si sono accorti di qualcosa di strano: l’uomo stava ancora respirando.

Sotto shock, i familiari hanno avvisato immediatamente il personale sanitario, che ha constatato con stupore che il paziente mostrava ancora segni vitali. È stato così riportato d’urgenza nel reparto di rianimazione, dove i medici hanno tentato nuovamente di stabilizzarlo.

Rianimato, ma muore il giorno dopo

Nonostante il trasporto tempestivo e le cure intensive, le condizioni dell’uomo erano ormai troppo gravi. Il paziente è deceduto il giorno seguente, stavolta in modo definitivo.

Il caso ha scatenato forti polemiche a livello locale, aprendo un’indagine interna da parte della direzione sanitaria dell’ospedale. I familiari, comprensibilmente scossi, chiedono ora chiarezza su quanto accaduto.

Errori e protocolli sotto accusa

L’episodio riaccende i riflettori sulle procedure di accertamento del decesso, soprattutto in contesti di emergenza e in situazioni critiche. Dichiarare morto un paziente che in realtà non lo è rappresenta un errore gravissimo, che può compromettere non solo la possibilità di salvezza, ma anche la fiducia nei confronti delle strutture sanitarie.

Le autorità brasiliane stanno indagando per verificare se ci siano state negligenze mediche o carenze nei protocolli ospedalieri. Non è la prima volta che un caso simile si verifica nel Paese, ma episodi così eclatanti sono rari.

Il caso dell’uomo dichiarato morto ma trovato ancora vivo in obitorio mette in discussione le modalità con cui viene certificata la morte nei pronto soccorso. Un errore che è costato caro e che apre un dibattito importante sulla necessità di maggiore rigore, controllo e formazione del personale medico in situazioni d’emergenza.