
Sulla necessità di investire di più sulle energie rinnovabili siamo tutti (o quasi) d'accordo. Quando però bisogna passare alla realizzazione concreta possono sorgere ostacoli e divisioni. Questa volta ad accendere il dibattito ci ha pensato il progetto, presentato dalla società Energia Wind 2020 srl, di un impianto eolico off-shore davanti alla costa riminese, in Emilia-Romagna. Si tratta dell'installazione di 59 pale eoliche a 12 miglia dal litorale romagnolo, che soprattutto in estate attira centinaia di migliaia di turisti. Il progetto è il frutto di uno studio commissionato come indagine preliminare dalla provincia di Rimini diversi anni fa, ma avviato solo quest'anno con il coinvolgimento del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti.
Il sindaco di Riccione, Renata Tosi, e la giunta comunale sono intenzionati a bloccare l'iter del progetto. Il motivo? Le pale eoliche rovinano l'orizzonte e possono costituire un danno all'immagine della riviera. Perciò il primo cittadino di Riccione, insieme agli assessori e alla maggioranza di centro-destra, ha deciso di convocare un consiglio comunale aperto per discutere del progetto con la comunità e i cittadini e lanciare la proposta di un referendum popolare per decidere se andare avanti con il parco eolico off-shore oppure no. Nel frattempo, verrà aperto un confronto anche con gli altri Comuni interessati, cioè Rimini, Misano Adriatico e Cattolica.
"È necessario aprire un tavolo con i cittadini per cui servono un Consiglio comunale aperto come scambio di contributi e osservazioni con i cittadini e un referendum per consultare la volontà popolare", si legge nell'ordine del giorno, chiamato emblematicamente "Orizzonte libero", proposto dalla coalizione di maggioranza del Comune di Riccione. "La costa e il mare sono fonte primaria di sostentamento per tanti riccionesi e non la si può mettere a repentaglio".