Ridotto pelle e ossa: il leone Jon liberato da un circo francese da un gruppo di animalisti

Magrissimo, senza artigli, con denti limati e profondi tagli sulla coda. Erano queste le condizioni in cui si trovava Jon, un leone maltrattato in un circo della Normandia. È stato salvato dal gruppo animalista One Voice e trasferito in un rifugio dove gli operatori lo stanno curando e rimettendo in forze.
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Gaia Cortese 12 Giugno 2020

Pelle e ossa, privato degli artigli e con denti tagliati e limati fino alle gengive. Era ridotto così il leone che è stato sequestrato da un circo di Vironvay, nella Francia occidentale, dall’organizzazione per i diritti degli animali One Voice.

Jon, così lo hanno chiamato gli animalisti, non veniva più sfruttato per gli spettacoli del circo, ma era tenuto in vita solo per riprodursi. Dalle riprese video ottenute da Reuters si osserva come l’animale si muovesse all’interno della sua gabbia con estrema difficoltà, con le costole in evidenza sul corpo magrissimo e con profondi e numerosi tagli sulla coda. Insieme a lui, altre quattro leonesse, Hannah, Patty, Celeste and Marli, lavorano per il circo: al momento sono rimaste là, ma il loro stato di salute viene monitorato dalle autorità.

La Francia è uno dei pochi paesi in Europa che non ha vietato l'uso di animali selvatici nei circhi.

Adesso Jon è stato trasferito in un rifugio per animali, il Tonga Terre d'Accueil, dove gli sono state fornite le prime cure mediche: pesa solo 116 chili, vale a dire circa la metà del peso di un leone sano di 10-15 anni. La ripresa di Jon sarà lunga e lenta, ma almeno adesso ha a diposizione uno spazio più grande rispetto alla gabbia dove era imprigionato e ha tutto il cibo che desidera.

"Nonostante uno stato fisico che non avevamo mai visto su un animale, Jon ha carattere molto dolce e non mostra alcun segno di aggressività – si legge sulla pagina Facebook del rifugio Tonga Terre d'Accueil -. Per noi l'obiettivo principale è quello di ridargli le forze, offrirgli una buona condizione di vita, cibo adeguato e in quantità sufficiente e curare le ferite che lo fanno soffrire".