Ridurre l’inquinamento potrebbe far diminuire del 30% i problemi di salute mentale

Un studio italiano, effettuato su 1,7 milioni di persone residenti a Roma, ha dimostrato come ansia, depressione e alterazioni dell’umore siano più frequenti dove i livelli di particolato nella città sono maggiori: ridurre quest’ultimi nelle città potrebbe quindi far stare meglio le persone che ci vivono, non solo dal punto di vista fisico.
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Maria Teresa Gasbarrone 6 Dicembre 2023
* ultima modifica il 06/12/2023

Avresti mai detto che l‘inquinamento atmosferico ha un effetto anche sulla tua salute mentale? Se la tua risposta è no, probabilmente resterai stupito nel sapere che non solo i livelli di particolato presenti nel posto in cui vivi potrebbero influenzare il tuo benessere psicologico, ma che ridurli, anche solo del 10%, potrebbe implicare una diminuzione del 30% di problemi psicotici, quali ansia, depressione.

È quanto emerso da una ricerca condotta del dipartimento di Epidemiologia del Servizio sanitario regionale del Lazio, diffusa dal Guardian, che ha confrontato i dati relativi alla salute mentale di oltre un milione e mezzo di residenti a Roma con i livelli di particolato presenti nell'atmosfera.

Salute mentale e inquinamento

Il team di ricercatori, guidati dalla dottoressa Federica Nobile, è partito dai dati del censimento di di oltre 1,7 milioni di adulti che vivevano nella capitale nel 2011 e li ha confrontati con i dati dell'assicurazione medica e sanitaria pubblica. Sono state scansionate le cartelle cliniche per i successivi otto anni e i dati in esse contenute relativi alla loro salute mentale sono stati confrontati con i dati sull'inquinamento atmosferico e sul rumore del traffico, ma anche con altri fattori come la povertà e la disoccupazione.

I risultati hanno confermato quanto evidenziato già da diversi studi sul rapporto tra salute mentale e inquinamento, ma a differenza di quest'ultimi, la ricerca in questione ha il vantaggio di basarsi sui dati di un campione molto elevato di persone.

"Studi recenti – ha spiegato Nobile – hanno collegato l'inquinamento atmosferico allo sviluppo di disturbi psichiatrici, compresi depressione, ansia ed episodi psicotici. Tuttavia, tutte queste associazioni sono state principalmente indagate in piccoli gruppi, rendendo i loro risultati difficili da generalizzare".

Prevenire è meglio che curare

Dopo otto anni di osservazione è emerso che le persone che vivevano in aree con sottoposte a un più forte inquinamento da particolato avevano una maggiore probabilità di sviluppare schizofrenia, depressione e disturbi d'ansia. Il legame è stato confermato anche dall'analisi delle prescrizioni farmaceutiche, che ha rivelato come i più soggetti a questo legame siano state le persone tra i 30 ei 64 anni.

Ma, se l'inquinamento pesa sulla salute mentale delle persone, allora ridurlo potrebbe migliorarla? A questa domanda lo studio ha dato una risposta molto chiara: sulla base dei risultati è possibile infatti prevedere come, riducendo il livello medio di inquinamento da particolato di Roma del 10%, potremmo ridurre questi disturbi di salute mentale del 10-30%.

Il professor Francesco Forastiere del Consiglio Nazionale delle Ricerche italiano e dell'Imperial College di Londra ha dichiarato: "La nostra scoperta sottolinea l'importanza cruciale dell'attuazione di misure rigorose per ridurre l'esposizione umana agli inquinanti atmosferici. Queste sono cruciali non solo per la salvaguardia da malattie fisiche, ma anche per preservare il benessere mentale".  

Fonte | Ansa;

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