Rifiuti zero: cos’è e come funziona lo stile di vita Zero waste

Sostituire le bottigliette di plastica con borracce di metallo, evitare i contenitori usa e getta, puntare all’auto produzione di cibo e prodotti per la casa. Ma anche gestire meglio la raccolta differenziata e puntare a un’economia più circolare. Vuoi sapere come ridurre (quasi) a zero la produzione di rifiuti, nella tua casa e nella tua città? Sei nel posto giusto.
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Sara Del Dot 20 Febbraio 2019

Non comprare niente di nuovo e utilizzare solo quello che hai già a disposizione. Non gettare via oggetti che potresti invece riutilizzare, regalare o barattare con altro. Fare la spesa evitando contenitori e involucri in plastica, usando al loro posto borse di stoffa o flaconi da conservare. Sono solo alcune delle cose che potresti iniziare a fare se volessi avvicinarti alla filosofia Rifiuti zero (o Zero Waste). Non ne hai mai sentito parlare?

Lo Zero waste è uno stile di vita che mira a generare il minor impatto ambientale possibile. Questo è possibile soprattutto, lo dice anche il nome, attraverso la riduzione quasi totale (zero) di sprechi e rifiuti (waste). Ciò implica non distogliere mai l’attenzione dalle cose che fai e dal modo in cui le fai. Significa assumerti la responsabilità di ogni tua singola azione e dell’impronta che essa lascerà sull’ambiente in cui vivi. Significa diventare consapevole del fatto che il cambiamento inizia tra le mura di casa tua.

Gli Zero waster sono sempre di più in Italia e nel mondo. Persone che, senza per forza andare a vivere in campagna o in una roulotte, hanno reso la loro vita più sostenibile di prima, continuando a migliorare e migliorarsi. Infatti, essere Zero waste è un percorso personale. Sei tu che decidi di cosa hai bisogno per vivere meglio e a cosa sei più o meno disposto a rinunciare, senza per forza doverti mettere a confronto con altri. Anche se, naturalmente, entrare a far parte di una comunità aiuta molto, per iniziare ma anche per proseguire il percorso.

Zero waste in casa (e in rete)

È proprio tra le mura di casa che lo Zero waste ha inizio, tuttavia il contributo della comunità, virtuale e non, è fondamentale per portare avanti questa scelta nel modo migliore e più consapevole possibile. Infatti, gli zero waster non sono mai da soli, ma si riuniscono in un’enorme Rete attraverso cui si scambiano consigli, opinioni e anche, naturalmente oggetti. I siti e i blog da cui puoi prendere spunto se sei interessato ad avvicinarti a questa filosofia sono tantissimi, e alcuni si occupano proprio di raccogliere in un unico contenitore le esperienze di varie persone con storie e situazioni familiari completamente diverse, come ad esempio il sito Rete Zero waste. C’è chi ha figli, chi vive solo, chi convive, e tutti possono dare un contributo o un’idea in più che gli altri potranno liberamente scegliere se accogliere e provare oppure no. Lo scopo, però, è sempre lo stesso. Rendere il proprio bidone dei rifiuti sempre più piccolo, dimostrando a se stessi e al mondo che smettere di produrre immondizia si può, o comunque ci si può andare molto vicino.

I consigli per iniziare una vita "rifiuti zero"

Se dopo aver conosciuto la realtà zero rifiuti hai deciso di fare un test e capire a quante cose potresti effettivamente rinunciare per ridurre in modo consistente la tua produzione di immondizia, non devi far altro che iniziare. E non fare l’errore che fanno tutti. Per iniziare una vita Zero waste, non devi comprare assolutamente nulla. Non ti servono nuovi oggetti, non hai bisogno di nessuna attrezzatura specifica. Per aiutare tutte le persone che vogliono avvicinarsi a questa scelta ma non sanno come fare, la comunità virtuale delle zero waster ha messo insieme 10 piccoli primi passi per ridurre progressivamente lo spreco in casa tua, offrendoti per ciascuno un’alternativa valida alle tue solite abitudini. Se non riesci subito a mantenerli tutti con costanza, non temere. Come scrivono loro stesse sul sito: “anche solo uno di questi cambiamenti può avere un impatto enorme dal punto di vista ecologico, quindi non abbiate paura di provare: farete solo del bene (all’ambiente e alle vostre tasche!)

  1. Riempi la bottiglia senza comprarne sempre una nuova. In alternativa, usa una bottiglia di vetro o una borraccia in acciaio.
  2. Evita gli usa e getta. In alternativa, prediligi la loro alternativa durevole (ad esempio fazzoletti di stoffa al posto di quelli di carta).
  3. Porta sempre con te la borsa della spesa. Rifiuta i sacchetti che ti danno in cassa e in alternativa tieni sempre a portata di mano una borsa di stoffa o un sacchetto a rete.
  4. Evita le confezioni di plastica. In alternativa, prediligi lo sfuso.
  5. Cambia lo spazzolino. In alternativa, prova con quelli in bamboo oppure quelli con la testina intercambiabile.
  6. Ripara ciò che rompi invece di buttarlo via.
  7. Conserva e congela nei contenitori rigidi al posto dei sacchetti di plastica.
  8. Evita le capsule per il caffè e riprendi in mano la moka.
  9. Acquista meno cose. Quando stai per comprare una cosa, chiediti se ne hai davvero bisogno.
  10. Autoproduci. Sia per quanto riguarda prodotti per la pulizia della casa, sia per quanto riguarda il cibo.

Comuni Zero waste: il caso Capannori

Finora ho parlato della filosofia Zero waste come una scelta di vita personale, da portare avanti nel proprio piccolo. Ma a puntare a un sistema senza sprechi né rifiuti sono anche gli stessi Comuni. E come? Sicuramente puntando sull’implementazione di modelli di economia circolare, quel sistema di produzione che riutilizza materiali derivati da riciclo. Ma il percorso deve iniziare dalla gestione del rifiuto ancora prima del suo avvio a seconda vita.

Sono tantissime le realtà istituzionali che, negli anni, hanno deciso di adottare questo metodo. In Italia, a fare da apripista è stato il Comune di Capannori, in provincia di Lucca, che ha inaugurato un modello “zero waste” adottato progressivamente da sempre più realtà, fino ad arrivare ai 277 Comuni attuali, per un totale di 6.275.955 abitanti coinvolti complessivamente. Ma cosa significa, quindi, essere un Comune a zero rifiuti?

Sempre Capannori ha messo in atto un progetto chiamato “Passi concreti verso rifiuti zero”, diretto da Rossano Ercolini, basato sulla costituzione di un Centro di Ricerca e riprogettazione rifiuti zero che si occupa di analizzare i rifiuti residui del Comune e mettere in pratica azioni che ne implementino una corretta gestione. Questo modello Capannori, inaugurato nel 2007, prevede anche una sorta di decalogo chiamato “Dieci Passi verso Rifiuti Zero”, che traccia le linee guida per aiutare i Comuni a intraprendere questa strada:

  1. Separazione alla fonte
  2. Raccolta porta a porta
  3. Compostaggio
  4. Riciclaggio
  5. Riduzione dei rifiuti
  6. Riuso e riparazione
  7. Tariffazione puntuale
  8. Recupero dei rifiuti
  9. Centro di ricerca e progettazione
  10. Azzeramento rifiuti