Rinnovabili, in Sicilia sorgerà il primo parco eolico galleggiante del mar Mediterraneo

Il progetto, supportato dalla società danese Copenhagen Offshore Partners con un investimento da 740 milioni di euro, prevede l’installazione di un impianto eolico offshore composto da 25 pale galleggianti al largo di Marsala, nel canale di Sicilia. I lavori potrebbero partire nel 2023 (burocrazia permettendo).
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Federico Turrisi 17 Giugno 2020

L'eolico offshore è una tecnologia in grande espansione nel settore delle energie rinnovabili, grazie alla disponibilità di turbine sempre più grandi e più potenti. In Italia, e in generale nell'area mediterranea, non ha ancora preso piede soprattutto per delle complessità ingegneristiche. Se nel mar del Nord o nel mar Baltico, infatti, è più agevole poggiare le fondazioni delle pale eoliche sul fondale vicino alla costa, nel Mediterraneo tale operazione è praticamente impossibile dal momento che il mare diventa subito molto profondo. La soluzione a questo problema? Ricorrere a delle fondazioni galleggianti.

Il primo parco eolico offshore di questo tipo nel mar Mediterraneo potrebbe vedere la luce proprio in Italia, e precisamente nel canale di Sicilia che separa il nostro Paese dalla Tunisia. L'impianto, chiamato 7Seas Med, sarà composto da 25 pale galleggianti da 10 megawatt e sarà posto a una distanza di oltre 35 chilometri da Marsala (e pertanto non sarà visibile dalla costa). Qui il fondale raggiunge circa 300 metri di profondità e dunque sarebbe impossibile posizionare delle turbine eoliche, che solitamente arrivano a una altezza di circa 50 metri.

A mettere la firma al progetto, che è stato presentato al ministero dell'Ambiente e al ministero delle Infrastrutture prima che scoppiasse l'emergenza Covid-19, è la società danese Copenhagen Offshore Partners con il sostegno del fondo Copenhagen Infrastructure Partners, specializzato in grandi progetti di energia rinnovabile in tutto il mondo. L'investimento iniziale è di oltre 740 milioni di euro. La tecnologia utilizzata si chiama TetraSpar ed è stata sviluppata da Henrik Stiesdal, 63 anni, fino al 2014 manager di punta della Siemens Wind Power e principale artefice dell'espansione dell'eolico offshore in Danimarca.

E per quanto riguarda i tempi di realizzazione dell'impianto in Sicilia? "Ora navighiamo nel mare procelloso della burocrazia italiana, ma se tutto andrà bene il programma prevede di avviare il cantiere nel 2023", ha dichiarato in un'intervista rilasciata al quotidiano Il Sole 24 Ore il progettista Luigi Severini, che ha firmato anche il progetto del parco eolico offshore di Taranto.

Le aspettative sono comunque alte. A scoraggiare l'affermazione dell'eolico galleggiante offshore c'è sempre stato il discorso dei costi elevati. Se però le spese dovessero abbassarsi grazie anche ai progressi dell'innovazione tecnologica e se il mercato dovesse decidere di investire in maniera massiccia su questo settore, si potrebbero aprire grandi opportunità per lo sviluppo di una forma di produzione di energia pressoché illimitata e a zero emissioni. Tant'è vero che l’International Energy Agency (IEA), nel suo World Energy Outlook 2019, stima che le turbine eoliche galleggianti potrebbero fornire elettricità sufficiente a soddisfare 11 volte la domanda mondiale di elettricità, in base alle proiezioni del fabbisogno previsto nel 2040.