ghiacciaio teodulo critiche coppa del mondo di sci

Ruspe nel ghiacciaio del Teodulo per la Coppa del mondo di sci, ma ne vale la pena?

Una pista di più di 500 km a 3800 metri di altezza che compone il comprensorio sciistico di Zermatt-Cervinia per la Coppa del mondo di sci. Questo è quanto vale la distruzione del ghiacciaio del Teodulo, ma le voci contrarie si stanno sollevando da più parti, anche dagli atleti stessi.
Entra nel nuovo canale WhatsApp di Ohga
Evelyn Novello 23 Ottobre 2023

Sulla neve ruspe al lavoro e nell'aria molti dissensi. Siamo nelle Alpi svizzere, sul ghiacciaio del Teodulo, precisamente tra Zermatt e Cervinia. I cantieri sono attivi e gli escavatori all'opera per la preparazione della pista della “Matterhorn Cervino Speed Opening”, il tutto per consentire il prossimo 11 novembre la gara di Coppa del Mondo di sci. Proprio quella che si sarebbe dovuta tenere lo scorso anno, e poi annullata per mancanza di neve e temperature troppo alte.

La competizione è la prima di discesa libera transfrontaliera che sarebbe possibile grazie al nuovo impianto di funivia costruito quest'estate (il cui costo della traversata sarà pari 240 Euro) e che rende il comprensorio sciistico di Zermatt-Cervinia il secondo più grande al mondo, con ben 540 chilometri di piste. Il percorso, ora in costruzione, si sviluppa per due terzi sul ghiacciaio del Teodulo o Théodule, e sarebbe il più alto del mondo, dai 3800 metri di della Gobba di Rollin fino ai 2865 metri dei Laghi di Cime BianchePer modellare il tratto, gli organizzatori stanno creando salti, curve, cambi di pendenza e rettilinei, insomma, un'aggressione a un ghiacciaio già in cattiva salute a causa del riscaldamento terrestre. In Svizzera è già polemica e le associazioni ambientaliste hanno ottenuto, finora, uno stop temporaneo dei lavori.

Moltissime le voci critiche sulla costruzione della pista, tra cui il blogger e scrittore Luca Rota che ha esordito: "Che senso ha organizzare gare del genere? É giusto anteporre il marketing e gli aspetti economici alla salvaguardia del territorio e dell’ambiente, tanto più che si ha a che fare con un luogo estremamente fragile e in grande sofferenza per i cambiamenti climatici in corso? E come fanno, gli organizzatori di eventi del genere, a non porsi dubbi?". Duri anche i quotidiani locali, come 24Heures che definisce i lavori come "un’aberrazione ecologica" e 20 Minuten, che scrive: "Questo fa vacillare la mia fede nel buon senso" – e aggiunge – "si sono accumulate diverse domande proprio sull’attività degli escavatori: secondo alcuni, confortati nella loro convinzione dalle foto e dai video girati in queste ore le macchine da cantiere si sarebbero spinte oltre il perimetro concordato col Comune, andando a spaccare il ghiaccio perfino in aree protette”.

Le organizzazioni Pro Natura e Mountain Wilderness Svizzera hanno deciso di rivolgersi all’associazione Avvocati per il clima, per presentare una richiesta urgente per l’immediata interruzione dei lavori da parte della Commissione edilizia vallesana che, al momento, a 20 Minuten, ha dichiarato che qualora dovessero esserci ampliamenti della pista non previsti, si aprirà una procedura di verifica e, in caso, sanzionatoria. Fatto sta che da più parti si sollevano critiche, perfino dagli stessi atleti. L'anno scorso il campione francese Johan Clarey aveva detto che la prova non avesse senso "in particolare dal profilo ecologico" e quest'anno gli fa eco l’altro campione francese Alexis Pinturault che ritiene che gareggiare a inizio novembre in Europa non abbia alcuna ragione. E poi, anche correre a 3800 metri non è cosa da tutti.

Di parere opposto sono, chiaramente, gli organizzatori che puntualizzano come il tracciato sia al 95% normalmente utilizzato da chi pratica lo sci durante la stagione invernale, non è stato necessario abbattere alberi, viste le quote elevatissime, e non sono state installate protezioni fisse dati gli ampi spazi di fuga naturale. Anche l’innevamento artificiale sarebbe ridotto al minimo visto che il tracciato si trova in gran parte sul ghiacciaio. Ma il problema starebbe proprio qui, è davvero necessario scavare anche nel ghiacciaio? A quanto si può spingere il marketing e la foga di guadagno quando in ballo ci sono delle risorse ambientali in condizioni già precarie? Staremo a vedere i prossimi sviluppi.