Sai che ci sono dei ristoranti che possono vietare l’uso dello smartphone?

La politica del “no smartphone” ormai è diffusissima. Diversi ristoranti in giro per il mondo stanno vietando l’utilizzo del telefono ai propri clienti allo scopo di regalare un momento di relax e condivisione insieme a un’esperienza più piena del cibo e delle persone con cui si sta al tavolo.
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Kevin Ben Alì Zinati 30 Settembre 2024

Via gli smartphone, almeno a tavola. Quello che potrebbe sembrare l’ordine-rimprovero di un genitore è in realtà la nuova politica di accoglienza di diversi ristoranti in giro per il mondo.

La coraggiosa iniziativa “no smartphone” all’inizio ha fatto storcere più di un naso, è ovvio: ormai gli smartphone sono l’estensione del nostro corpo. Gradualmente, però, l’idea sta piacendo.

Il silenzio “social” durante il pasto, infatti, non regala solo un momento di tranquillità ma permette di tornare a godere della realtà che ci circonda, delle persone che ci accompagnano e, ovviamente, anche del cibo che ci sta di fronte.

Il Petits Plats de Mamama di Rothau, in Alsazia (Francia) per esempio ne ha vietato totalmente l’uso e l’azzardo ha ripagato visto che gli ordini dei dessert sono aumentati del 30% così come i livelli di gradimento e soddisfazione dei clienti.

L’eco dell’iniziativa di Oliver e Sandra, i due proprietari, è arrivata a Chamalières, nella zona di Lione, dove il casino Royat ha offerto ai clienti che “dimenticavano” il telefono un vantaggio in forma di crediti per giocare. In Giappone, invece, il ristorante Ramen Debu-chan (nella prefettura di Tokyo) ha bandito gli smartphone al tavolo con la sola eccezione della foto di rito per l’impiattamento dei piatti.

La politica “no smartphone” ha fatto breccia anche in qualche ristorante italiano. Il locale “Casa Coppelle” a Roma e l’Osteria di Rubbiara a Nonantola (Modena) per esempio, sono famosi per chiedere ai propri clienti di lasciare smartphone ed eventuali altri dispositivi digitati nelle borse o nelle giacche.

Al Condominio di Verona invece all’ingresso a chiunque viene chiesto di prendere il proprio telefono e riporlo in una cassettina di sicurezza lontano dal tavolo. E la sicurezza, ovviamente, non riguarda solo lo smartphone.