
È la più bella ed elegante pianta d’appartamento che ci sia. Bella sì, ma il timore di non veder fiorire la propria orchidea inibisce molti da tenerne una in casa. Questo fiore, invece, ha solo bisogno di trovare la migliore collocazione tra le quattro mura di casa. L'ambiente che la ospita, infatti, dovrebbe ricordarle il più possibile il suo habitat naturale, quello tropicale; l’ideale quindi sarebbe tenere un ‘orchidea in bagno o in cucina, ma può non fare bella figura sul tavolo di una zona living una pianta così bella?
Quello che puoi fare è assicurarti innanzitutto che la tua pianta sia lontano da fonti di calore dirette e dalle correnti d’aria e mai esposta alla luce diretta. La posizione migliore potrebbe essere nelle vicinanze di una finestra esposta a nord.
Tieni la pianta in un vaso di plastica trasparente: in questo modo potrai osservare lo sviluppo e la condizione delle radici della pianta; il vaso trasparente permette inoltre alle radici di avere una buona esposizione al sole cosi da garantirsi il nutrimento di cui ha bisogno l’orchidea.
Anziché terriccio, nel vaso dell'orchidea dovresti usare i trucioli di corteccia che hanno il vantaggio di assorbire l’umidità di cui le radici hanno bisogno. Il terriccio forse trattiene più acqua rispetto ai trucioli, ma questi ultimi hanno il privilegio di mantenere e rilasciare in modo graduale l’umidità necessaria alla pianta.
Invece di innaffiare l’orchidea, immergila completamente nell’acqua circa una volta a settimana; questa operazione non farà che riproporre l’effetto dei temporali tropicali tipici della sua zona di provenienza. Assicurati poi che l’eccesso di acqua drenato dal vaso: l'orchidea non deve rimanere nell'acqua dopo l’ammollo.
Non appena noti che i fiori della pianta sono caduti naturalmente, procedi con la potatura. Questa operazione consentirà alla pianta di riprendere il processo di fioritura. Per essere sicuro di non tagliare troppo, controlla i “nodi”, vale a dire quelle piccole tacche rotonde presenti sullo stelo, e taglia i gambi al terzo “nodo” partendo dal fondo.
Ogni varietà di orchidea è caratterizzata da fiori e foglie dalle forme e dai colori più particolari. Ogni varietà ha anche le sue caratteristiche, e per farle rifiorire, possono avere bisogno di cure specifiche.
Sono le orchidee più comuni e fioriscono in inverno. Per aiutarle a rifiorire, prova a tagliare il fusto sopra l’ultimo nodo non appena i fiori iniziano ad appassire. Dopo questa operazione, aggiungi un concime specifico in grado di stimolare la fioritura. Assicurati che l'ambiente in cui si trova la pianta abbia una temperatura notturna inferiore ai 13 °C.
Nota come la “pantofola di Venere” o “orchidea scarpetta”, l'orchidea Paphiopedilum può regalarti fino a due fioriture l’anno. Questo tipo di orchidea ha bisogno di temperature elevate per tutto l’anno per poter rifiorire, vale a dire almeno 22°C – 23°C di giorno e 19°C di notte. Concimala nel periodo autunnale con un prodotto specifico per stimolare la fioritura.
Le orchidee Cymbidium invece garantiscono più fioriture durante tutto l'anno. senza molti sforzi. Hanno bisogno di luce (non diretta) e di un’aria abbastanza umida: la strategia è quella di usare un sottovaso riempito con argilla espansa da mantenere bagnato. In questo modo l’acqua non tocca le radici e, evaporando poco per volta, crea un microclima umido molto benefico.
La temperatura ideale per la Cymbidium è di 16°C circa ma, per favorire una seconda fioritura, in autunno è meglio sistemare la pianta in un ambiente con una temperatura di circa 10°C, diminuendo molto le annaffiature. Procurati anche un concime specifico per la fioritura delle orchidee, da aggiungere nei primi giorni di primavera e a inizio autunno.