Ecco cosa fa il Wwf, la storica organizzazione che si occupa di tutela dell’ambiente

Fondato nel 1961 in Svizzera, il Wwf porta avanti più di 1330 progetti in tutto il mondo. Le zone in cui si concentra la sua attività sono soprattutto le cosiddette ecoregioni, 238 aree del pianeta in cui risulta più urgente intervenire a difesa dell’habitat naturale, sempre più minacciato dall’uomo.
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Federico Turrisi 21 Febbraio 2020

Ne hai sentito parlare almeno una volta e hai imparato a riconoscere l'immagine del panda, diventato il suo inconfondibile simbolo. Il Wwf (acronimo di World Wildlife Fund, letteralmente fondo mondiale per la natura) ne ha fatta di strada dal 1961, anno della sua nascita, avvenuta in Svizzera. Attualmente è presente in tutto il mondo con 24 organizzazioni nazionali (inclusa l'Italia), 5 organizzazioni affiliate e 222 uffici di programma in 96 paesi. Il Wwf insomma, nell'ambito delle Ong, si è affermato come un punto di riferimento mondiale per la conservazione di habitat e specie in pericolo. Ma in che cosa consiste esattamente la sua attività? Vediamo più nel dettaglio.

I progetti Wwf

Sono oltre 1330 i progetti attivi in tutto il mondo. Il minimo comune denominatore è sempre lo stesso: tutelare la biodiversità, contrastare il degrado ambientale e promuovere la cultura della sostenibilità. Per portare avanti i suoi progetti e raggiungere un buon livello di cooperazione anche con altre organizzazioni e istituzioni, il Wwf ha elaborato cinque standard, o meglio cinque pilastri su cui basare l'architrave della propria attività:

  • Definizione del progetto (Define): si stabiliscono gli obiettivi e l’ambito di applicazione e si crea la squadra che seguirà il progetto;
  • Organizzazione (Design): si prepara un piano operativo dettagliato per fronteggiare le minacce all’ecosistema che si vuole proteggere;
  • Implementazione (Implement): si parte con le prime azioni concrete, si coinvolgono i partner e gli stakeholder e si fa una stima del budget necessario;
  • Analisi (Analyze/Adapt): si studiano i primi risultati e i passi successivi per adattarsi a nuove eventuali esigenze;
  • Condivisione (Share): si raccolgono i dati e i riscontri del progetto, vengono diffuse indicazioni per i progetti futuri all'interno della rete Wwf.

Dove interviene il Wwf?

Un team internazionale di scienziati coordinato dal Wwf ha redatto una lista (Global 200) in cui sono state identificate le 238 aree del pianeta in cui è più urgente concentrare gli sforzi per proteggere le specie animali e vegetali. Queste aree, dette “ecoregioni”, si dividono in 142 terrestri, 53 di acqua dolce e 43 marine, e custodiscono il 90% della biodiversità mondiale. L'Italia è compresa in 3 ecoregioni: due terrestri (Foreste miste montane dell'Europa mediterranea e Formazioni forestali mediterranee) e una marina (Mar Mediterraneo).

Le oasi Wwf

Una menzione a parte meritano poi le Oasi Wwf, delle vere e proprie aree protette in cui si preserva la biodiversità naturale cercando di tenere lontane minacce come bracconaggio, incendi dolosi, edificazione selvaggia e quant'altro. In Italia se ne contano 106, per un totale di circa 31 mila ettari di territorio protetto. Di questi, 6500 ettari appartengono direttamente al Wwf.