
Finalmente in salvo nel giardino di un santuario buddhista, quello di Jilin a Mudanjiang, in Cina, fino a che non sarà trovato un rifugio idoneo alla loro sopravvivenza. Sono 174 le volpi bianche che sono state salvate nei giorni scorsi dall’attivista Bohe e dai suoi sostenitori. Le hanno trovate in condizioni orribili, abbandonate al freddo, senza alcun riparo e con diversi segni di ferite sul corpo. Le volpi erano rinchiuse al freddo in gabbie metalliche di pochi centimetri, sospese da terra in modo che le loro feci cadessero direttamente sul terreno. In questo stato, le volpi, impossibilitate a compiere movimenti, non solo sviluppavano comportamenti anomali, con atti di cannibalismo nei confronti delle carcasse lasciate per giorni accanto loro, ma nel peggiore dei casi, erano destinate addirittura a impazzire prima di morire scuoiate.
La loro sorte era, infatti, segnata. Solitamente queste volpi nascono in primavera e prima della fine dell'inverno vengono scuoiate vive per essere trasformate in pellicce. Gli allevatori, o meglio aguzzini, di queste volpi, aspettavano solo che il loro pelo si fosse infoltito abbastanza per farne pellicce da vendere a caro prezzo; tuttavia in seguito agli scarsi guadagni degli ultimi temi, la loro attività stava per chiudere. Bohe e i suoi sostenitori, apprendendo la notizia, sono intervenuti in tempo e sono riusciti a salvare queste bellissimi esemplari di animali.
In questo video pubblicato da Karen Gifford, una volontaria che aiuta l'attivista Bohe non solo per salvare le volpi, ma anche i cani uccisi per il commercio e consumo di carne nel Paese, si vedono finalmente le volpi libere di muoversi e soprattutto… salve.