Scarti della birra: tutto quello che puoi fare

La produzione di birra realizza grandi quantità di scarti. L’85% dei rifiuti deriva dal processo di fermentazione ed è chiamato esausto o trebbie di birra, o BSG, e contiene una grande quantità di proteine ​​e fibre, che possono essere utilizzate per additivi alimentari, fertilizzanti e mangimi per animali.
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Valentina Rorato 17 Settembre 2024

Bevendo una birra fresca ci si gode il momento, difficilmente si pensa alla sua produzione. Purtroppo, per ottenere una bionda si producono enormi quantità di scarti.  Una volta estratto il sapore dall'orzo e da altri cereali, ciò che resta è una polvere umida composta principalmente da bucce di malto d'orzo. Chiamato esausto o trebbie di birra (BSG), questo sottoprodotto è ricco di proteine ​​e fibre. Ogni 100 litri di birra prodotta genera 20 kg di BSG umido, che ammontano a circa 40 milioni di tonnellate all'anno in tutto il mondo. Man mano che la produzione artigianale di birra diventa più popolare, si aggiungono ancora più rifiuti a questa cifra.

Attualmente, il BSG viene solitamente utilizzato come mangime per bestiame di basso valore o gettato in discarica. Sembra uno spreco di un prodotto economico, abbondante e nutriente che potrebbe essere aggiunto agli alimenti umani. Ma c'è un problema: l'elevato contenuto di fibre (70%) lo rende difficile da digerire per gli esseri umani. Eppure, ci sono esempi virtuosi di aziende che sono riuscite a riutilizzare questi scarti.

Creme spalmabili

Non esiste solo la crema alla nocciola e al cioccolato. La Marmite è una crema spalmabile scura e densa a base di estratto di lievito. È realizzata con estratto di lievito concentrato, un sottoprodotto della produzione della birra. Fu concepito nel 1902 quando la Marmite Food Company aprì una piccola fabbrica a Burton-on-Trent, dove si trova ancora oggi. Da allora, il gusto distintivo della Marmite ha causato una grande divisione in Gran Bretagna: c’è chi l’adora e chi la odia.

Mangime per pesci

I rifiuti del birrificio sono un'ottima fonte di cibo per i pesci, poiché sono di qualità alimentare, non contengono contaminanti. Pare che fino al 50% del mangime prodotto con questi scarti potrebbe essere usato nell’industria dei gamberetti.

Pellet e carbone vegetale

Pellet e carbone vegetale (biochar) prodotti con gli scarti delle materie prime utilizzate per la birra. E' la soluzione messa a punto dal Crea nell'ambito delle attività del progetto Birraverde della Rete Rurale Nazionale, per contribuire alla lotta contro il cambiamento climatico. Dal punto di vista energetico sono proprio le trebbie, una volta essiccate, a poter divenire pellet per la produzione di calore reimpiegabile nel ciclo produttivo della birra.

Barrette di granola

Dan Kurzrock, uno studente di economia turbato dalla quantità degli scarti prodotti dai birrifici, che ha fondato ReGrained, un'azienda di produzione alimentare sostenibile che trova nuovi e deliziosi modi per rinnovare il grano esausto dei microbirrifici di San Francisco. ReGrained ottiene il grano esausto da cinque birrifici della Bay Area e produce ogni giorno migliaia di barrette in due gusti: Honey Cinnamon IPA, che contiene mandorle, avena e miele; e Coffee Chocolate Stout, realizzata con cioccolato semi-dolce Guittard. Queste barrette non contengono alcol, piuttosto nutrienti, poiché il grano riciclato è povero di zucchero e paragonabile in proteine ​​e fibre alle mandorle e all'avena.