
Un semplice gesto quotidiano, come schiacciare un brufolo, ha rischiato di trasformarsi in un incubo per Lish Marie, una giovane donna americana. Il brufolo si trovava in un punto apparentemente innocuo: appena sotto la narice sinistra, una zona che fa parte del cosiddetto “triangolo della morte” del viso.
"Ho sentito un dolore insopportabile e ho capito subito che dovevo smettere", ha raccontato la ragazza in un video su TikTok. Nel giro di poche ore, il lato sinistro del volto ha iniziato a gonfiarsi, fino a impedirle di sorridere normalmente.
Allarmata dal rapido peggioramento, Lish si è recata al pronto soccorso, dove i medici le hanno prescritto una terapia intensiva con antibiotici, steroidi e trattamenti topici per fermare l'infezione. Secondo il racconto, i sintomi sono migliorati già dopo 12 ore, ma l’esperienza è stata talmente spaventosa da spingerla a condividerla online per mettere in guardia altre persone.
Il triangolo della morte, o triangolo del pericolo, è l’area del volto compresa tra:
Questa zona è considerata delicata per motivi anatomici: al suo interno scorrono vene che collegano direttamente il volto al cervello, in particolare tramite il seno cavernoso.
Questo significa che un’infezione localizzata, anche dovuta a un brufolo infiammato o schiacciato, può teoricamente propagarsi al cervello, con conseguenze potenzialmente gravi.
Anche se si tratta di eventi rari, la possibilità esiste, e per questo i dermatologi sconsigliano vivamente di schiacciare brufoli in questa area del viso.
Nel caso di Lish Marie, i sintomi si sono manifestati rapidamente, con un gonfiore anomalo del viso e dolore intenso. I segnali di allarme che richiedono attenzione immediata includono:
Schiacciare i brufoli può essere pericoloso: ecco perché evitarlo
Anche se può sembrare un gesto banale, schiacciare un brufolo aumenta il rischio di infezioni, soprattutto se fatto con mani non pulite o in ambienti non igienici. I batteri possono penetrare facilmente nella pelle e causare infiammazioni più serie, soprattutto nelle aree vascolarizzate del volto.
Lish Marie ha ricevuto un trattamento d’urgenza che ha incluso:
Grazie alla tempestività dell’intervento medico, l’infezione è regredita in pochi giorni. Dopo circa una settimana, anche il brufolo era completamente scomparso.
L’appello finale: "Non toccate i brufoli, ne vale la pena?"
"È stata un’esperienza orribile. Mi sono sentita imbarazzata all'inizio, ma i medici mi hanno confermato che avevo fatto la cosa giusta a venire in ospedale", ha detto Lish. "Spero che la mia storia serva da avvertimento. A volte basta solo un po’ di pazienza per evitare gravi conseguenze".