
I falchi pescatori sono una specie che continua a nidificare e questa è una notizia che ti renderà felice visto che non molto tempo fa la loro vita era a serio rischio. Nell'Oasi di Orbetello (Grosseto) Mora e Orbetello – così si chiamano i due esemplari – hanno utilizzato il nido artificiale per la cova delle uova.
La notizia è stata commentata da Donatella Bianchi che è il presidente di WWF Italia: "Siamo felici ed orgogliosi che l’Oasi WWF di Orbetello sia una casa sicura e accogliente per il falco pescatore. Ora attendiamo la schiusa e guardiamo con fiducia alla ripresa di una specie straordinaria, data per estinta in Italia 40 anni fa e che oggi grazie ad un progetto di conservazione made in Italy è tornata a nidificare in Maremma".
Oasi WWF Maremma ha comunicato su Facebook che anche il terzo uovo si è schiuso.
Non solo Orbetello quindi, ma anche nella Riserva del Padule Orti Bottagone di Piombino, in provincia di Livorno, c'è un altro nido pronto ad accogliere nuovi falchi pescatori. La cova è iniziata il 3 aprile e tra non molto si schiuderanno le uova.
Il falco pescatore è stato inserito nell'allegato n.1 della direttiva 2009/147 come specie protetta visto che in passato il numero di esemplari non era in aumento, anzi. Per fortuna, però, devi sapere che da non molto è tornato a nidificare (primavera del 2018 con la nascita di piccoli falchetti pescatori).
La reintroduzione della specie è stata possibile grazie alla collaborazione del Parco Regionale della Maremma e della Riserva Naturale di Scandola che si trova in Corsica.
I falchi pescatori si nutrono di pesci che catturano in acqua grazie alle loro picchiate e raggiungono una lunghezza di 55-65 centimetri, con un'apertura alare di 170. Vivono in prevalenza nelle zone d'acqua e nidificano tra aprile e giugno in cima agli alberi che circondano le aree dove è presente una riserva d'acqua. La cura del nido spetta al maschio, ma anche alla femmina e può raggiungere grandi dimensioni.