Scoperti 60 milioni di nidi di Icefish nelle profondità dei mari dell’Antartide: è la più grande area riproduttiva di pesci al mondo

Per mezzo di una serie di telecamere trainate a circa 500 metri di profondità, un gruppo di ricercatori dell’Istituto Alfred Wegener ha ritrovato una distesa sterminata di nidi di Icefish, pesci semi-trasparenti a causa del loro sangue privo di emoglobina.
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Kevin Ben Alì Zinati 20 Gennaio 2022

I fondali dei mari dell’Antartide custodiscono misteri e segreti incredibili, la maggior parte dei quali resta inavvicinabile all’uomo. Per certi versi è pure meglio così, visto cosa siamo in grado di fare all’ambiente.

Setacciando le acque a oltre 400 metri di profondità, però, oggi un gruppo di ricercatori dell’Istituto Alfred Wegener, in Germania, ha scoperto uno di questi meravigliosi “tesori”.

Nel mare di Weddell, in un’area di 240 chilometri quadrati nell'Oceano Antartico, gli scienziati hanno ritrovato una vera e propria distesa di nidi di Icefish, pesci chiamati così perché semi-trasparenti a causa del loro sangue privo di emoglobina. Con circa 60 milioni di nidi rinvenuti, si tratta della più grande area di riproduzione di pesci al mondo.

Tranquillo, anche se siamo stati in grado di scovarlo, questo segreto della Natura non verrà rubato né depredato. Ma andiamo con ordine.

La scoperta

I ricercatori tedeschi hanno setacciato il mare di Weddel attraverso il cosiddetto OFOBS, un sistema di osservazione del fondale oceanico che sfrutta una sorta di “slitta” fotografica per rilevare gli ambienti a profondità estreme o condizioni eccezionali.

I nidi di Icefish appena scoperti nel mare di Weddel, nell’Oceano Antartico. Photo credit: Istituto Alfred Wegener.

In sostanza, per mezzo di una serie di telecamere trainate a una velocità di mezzo nodo a circa un metro e mezzo dal fondo del mare (tra i 535 e 420 metri di profondità) sono riusciti a catturare le immagini di una distesa sterminata di nidi.

Ogni 3metri quadrati hanno ritrovato una piccola buca profonda 15 centimetri e larga 75, contenente circa 2mila uova. Sopra ciascuno di essi vi era un pesce, intento a “coprirla”.

In totale, in un’area all'incirca delle dimensioni dell'isola di Malta, i ricercatori hanno contato quasi 60 milioni di nidi, tutti della famiglia dei Channichthyidae, chiamati comunemente Icefish.

Protezione

Torno al punto con cui ho iniziato. Certi segreti della Natura devono rimanere tali, lontani dalla mano dell’uomo. Anche se ora la scienza ne ha scovato uno in Antartide, puoi comunque stare relativamente tranquillo perché la più grande “nursery” di icefish è ben protetta.

Il sistema di telecamere trainate sul fondale marino. Photo credit: Istituto Alfred Wegener.

Il rischio che la colonia di nidi di pesce appena scoperta potesse creare una corsa al suo sfruttamento, infatti, è decisamente basso. La pesca nell'Oceano Antartico è rigorosamente gestita e controllata dalla Commissione internazionale per la conservazione delle risorse biologiche dell’Antartico.

Qualsiasi attività di pesca deve in queste zone deve essere richiesta e segnalata alla Commissione e successivamente approvata all'unanimità da tutti i 26 membri.

I ricercatori tedeschi sono stati chiari: se un paese volesse davvero proporre di pescare la colonia di nidi di Icefish, la Germania, l'Unione Europea e molti altri stati si opporrebbero vietandolo e bloccando qualsiasi azione.

I ricercatori hanno scoperto quasi 60 milioni di nidi di Icefish. Photo credit: Istituto Alfred Wegener.

Inoltre, la nuova colonia sembrerebbe anche lontana delle mani della pesca illegale. Grazie alla sua posizione speciale, nascosta nelle buie profondità marine coperte di ghiaccio, gli Icefish sono al sicuro.