Scoperto in Corsica il gatto volpe: potrebbe essere una nuova specie di gatto selvatico

Denti appuntiti, orecchie larghe, baffi corti e una folta coda che lo fa assomigliare ad una volpe. Si tratta del gatto volpe, soprannominato dai pastori corsi Ghjattu volpe, avvistato da diversi anni sull’isola francese e oggi studiato dalle autorità competenti per capire se si tratta di una nuova specie di gatto selvatico.
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Gaia Cortese 24 Giugno 2019

In dialetto corso lo chiamano Ghjattu volpe. Questo perché a  prima vista potrebbe sembrare un grosso gatto domestico, ma a guardarlo bene potrebbe ricordare addirittura una volpe. Ormai noto ai pastori corsi che occasionalmente lo hanno avvistato, il cosiddetto Ghjattu volpe è stato finalmente individuato dalle autorità competenti dopo un lungo programma di ricerca sulle montagne della Corsica iniziato nel 2008.

È lungo circa 90 centimetri, ha denti appuntiti, orecchie larghe, zampe anteriori tigrate e baffi più corti rispetto ai gatti domestici; la sua coda è particolarmente folta, molto simile a quella delle volpi che se ne servono per ripararsi dal freddo quando le temperature invernali sono particolarmente rigide.

Ha un pelo molto fitto, liscio e di colore grigio-bruno con sfumature rossastre, ed è resistente all'attacco dei parassiti. Senza dubbio è più simile al gatto selvatico africano (felis silvestris lybica) che al cugino europeo (felis silvestris silvestris), ma il suo patrimonio genetico è diverso da entrambe le specie.

Per individuarlo e catturarlo ci sono voluti più di 10 anni. Solo nel 2016, grazie a una serie di trappole fotografiche piazzate nel suo habitat naturale, le foreste dell’isola, è stato possibile mostrare le prime immagini del felino. Oggi, 11 anni dopo, il cosiddetto gatto volpe è stato catturato senza procurargli alcun danno dall’Ente Nazionale per la Caccia e Natura Selvaggia francese (Oncfs).

"In un territorio di circa 25mila ettari abbiamo individuato 16 di questi felini. Ciò di cui siamo sicuri è che non sono gatti domestici o gatti selvatici europei – ha confermato Pierre Benedetti, capo tecnico ambientale dell'Oncfs -. Ne siamo assolutamente certi, perché le caratteristiche del Dna sono differenti. Solo l'indagine conclusiva sul DNA permetterà di capire se effettivamente si tratti di una nuova specie".

Sulla sua dieta e la sua vita riproduttiva c'è ancora molto da scoprire, così come sulla sua origine. Come sia arrivato in Corsica, infatti, è ancora da spiegare, ma con molta probabilità questo gatto è originario del Medio Oriente e sembra che sia arrivato sull’isola, intorno al 6.500 a.C., tramite degli allevatori.