Scoperto in Perù l’animale più pesante al mondo: il Perucetus Colossus. Vissuto 40 milioni di anni fa, pesava fino a 340 tonnellate

L’animale più pesante al mondo non è più la balenottera azzurra, ma il “Paracetus Colossus”. Ecco cosa hanno scoperto i ricercatori italiani e internazionali nel Deserto di Ica, in Perù.
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Francesco Castagna 3 Agosto 2023

Nell'immaginario comune la scoperta di una nuova creatura marina ci porterebbe subito a pensare a una bestia spaventosa, non di certo a un antenato di balene e delfini di 340 tonnellate.

Si tratta di un essere vissuto circa 40 milioni di anni fa, la cui caratteristica sono le dimensioni e il peso dello scheletro: lungo 20 metri e con una massa di 340 tonnellate, con ossa enormi e molto pesanti.

Si chiama Paracetus Colossus ed è oggi l'animale più pesante al mondo, in onore del paese sudamericano in cui è stato rinvenuto e in riferimento alla sua taglia letteralmente colossale. Lo scrivono i ricercatori di uno studio coordinato dall'Italia, con  l'Università di Pisa, e pubblicato su Nature. Alla realizzazione del lavoro, insieme a gruppi di ricerca europei e peruviani, hanno partecipato anche le Università di Milano-Bicocca e Camerino.

“Sebbene lo scheletro da noi studiato non sia completo, stime rigorose basate sulla misurazione delle ossa conservate e sulla comparazione con un ampio database di organismi attuali e fossili – spiega Giovanni Bianucci – indicano che la massa scheletrica di Perucetus era di circa 5-8 tonnellate, un valore perlomeno doppio rispetto alla massa scheletrica del più grande animale vivente, la balenottera azzurra", spiega il professor Giovanni Bianucci, primo autore e coordinatore della ricerca.

Lo scheletro molto pesante di Paracetus e il suo peso, a paragone, sono quasi il doppio della più grande balenottera azzurra e oltre quattro volte le stime fatte per l'Argentinosauro, uno dei più grandi dinosauri mai rinvenuti.

Curiosità: non è stato semplice studiare un animale del genere, solo una vertebra infatti pesa 100 kg, per questo motivo il team si è avvalso della paleontologia virtuale e della scansione a luce strutturata, per acquisire ed elaborare modelli tridimensionali di dettaglio di tutte le ossa raccolte.

Un patrimonio paleontologico: il Deserto di Ica

Sono circa quindici anni che, grazie a diversi progetti di ricerca nazionali e internazionali, viene studiato il Deserto di Ica, considerato come un vero e proprio patrimonio paleontologico. Grazie al supporto dei colleghi di ricerca peruviani quest'area è diventata lo scenario di molte scoperte da record: è qui infatti che è stato scoperto anche il più antico cetaceo quadrupede che ha raggiunto l’Oceano Pacifico fino all’enorme capodoglio predatore Livyatan melvillei.

I ricercatori dell'Università di Pisa hanno annunciato che "lo studio dei cetacei del Deserto di Ica e delle condizioni eccezionali che hanno portato alla formazione di questo straordinario giacimento fossilifero proseguirà negli anni a venire", grazie ad un nuovo finanziamento ministeriale (PRIN) coordinato proprio dall’Università di Pisa. “Scommetto che le sorprese non sono finite”, ha concluso Bianucci.