siccità

Se è l’intelligenza artificiale a mostrarci gli effetti dei cambiamenti climatici

In occasione della giornata della Terra, abbiamo chiesto all’intelligenza artificiale di mostrarci come potrebbero apparire i luoghi più a rischio del nostro pianeta nei prossimi anni. Ciò che ne è emerso fa riflettere, anche se già oggi basta guardarsi intorno per comprendere il rischio che stiamo correndo.
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Gaia Cortese 20 Aprile 2023

Immagina di dover lasciare il luogo in cui vivi perché non c’è più disponibilità di acqua potabile, o perché la terra è troppo arida per poter essere coltivata, o ancora perché la tua città rischia di essere sommersa a causa dell’innalzamento del livello del mare.

In occasione della Giornata della Terra, che si celebra in tutto il mondo il 22 aprile, abbiamo chiesto all‘intelligenza artificiale di mostrarci come potrebbero apparire i luoghi più a rischio del nostro pianeta nei prossimi anni.

Quello che ne è emerso non è affatto confortante. Anche se frutto di un'immaginazione virtuale, ciò che appare nelle immagini potrebbe davvero realizzarsi da qui a pochi anni, confermando per l'ennesima volta che il cambiamento climatico è una vera e propria minaccia per il pianeta Terra.

Il fiume Po

Si calcola, per esempio, che nel mondo circa 150 milioni di persone vivono in territori destinati a finire sottʼacqua entro il 2050, Italia inclusa. Basta pensare a Venezia, che sorge su un suolo che si sta ancora compattando in profondità, mentre la sua parte più in superficie si sta abbassando piano piano, una città già fragile di suo che deve difendersi da inondazioni di volta in volta sempre più frequenti e gravi.

Il 2100 è la data di scadenza anche per Rio de Janeiro. Entro i prossimi ottant'anni si prevede infatti un innalzamento del livello del mare da 30 centimetri a oltre 2 metri, che inonderà gran parte della città.

Se non verranno adottate serie misure per combattere la crisi climatica e lʼacidificazione degli oceani, entro trentʼanni scompariranno anche le barriere coralline. Secondo la Great barrier reef marine park authority, infatti, la Grande barriera corallina potrebbe sbiancarsi due volte ogni dieci anni dal 2035 e una volta allʼanno dal 2044, se non verranno ridotte le emissioni di gas serra.

Come potrebbe apparire il fiume Po entro pochi anni.

Sempre più fragile è anche l’Amazzonia, il polmone verde dellaTerra. Già oltre un terzo della superficie forestale, circa 2,5 km quadrati complessivamente, si è indebolita fino a perdere la sua capacità di reagire ai cambiamenti climatici.

È davvero questo il nostro futuro? Qualcosa si può ancora fare, ma va fatto adesso.