Se i profumi sono sempre più cari, la colpa è del cambiamento climatico: il caso Grasse

In Provenza gli effetti del Climate Change si stanno facendo sentire: a rischio è la produzione di essenze per cui Grasse, la capitale dei profumi, è nota. Le fragranze, dunque, sono sempre più costose.
Entra nel nuovo canale WhatsApp di Ohga
Sara Polotti 3 Marzo 2023

Non è un'impressione: i profumi sono sempre più costosi. Ma non si tratta di mera inflazione: le materie prime stanno soffrendo a causa del cambiamento delle temperature.

Ne sa qualcosa la cittadina di Grasse, nel Sud della Francia, in Provenza, la cui economia si fonda sulla produzione di gelsomino, rosa, tuberosa e lavanda e che sta vedendo i suoi raccolti dimezzare per colpa della siccità e delle temperature troppo elevate.

La città del profumo

A Grasse si coltivano fiori e si producono profumi sin dal diciassettesimo secolo. Per chi non la conoscesse, si tratta di una graziosissima cittadina tipicamente provenzale del Sud della Francia a due passi dalla Riviera, chiamata anche la città del profumo proprio perché è uno dei luoghi di maggiore produzione di fiori per profumi francesi. Tanto che qui un museo del profumo esiste dal 1918: fu il figlio dell'allora presidente della Repubblica Marie François Sadi Carnot, François Carnot, a volerlo.

Oggi è possibile invece visitare il Museo Internazionale della Profumeria: esiste dal 1989 ed è uno dei simboli della zona.

Il clima e i disastri

Se Grasse è la città del profumo un motivo c'è: il suo microclima è ideale per la crescita di numerose varietà di fiori, tra cui le rose e le tuberose, che stanno alla base della maggior parte dei profumi (di nicchia ma soprattutto di marca, da Chanel a Dior). Anche la lavanda e il gelsomino hanno sempre prosperato e sono sempre stati venduti a cifre altissime per la loro qualità.

Ora però non è più così. Da qualche anno a questa parte anche la Francia, come tutta l'Europa, sta fronteggiando stagioni impazzite, con eccezionali periodi di siccità, ondate di calore e rovesci poderosi che rovinano i campi.

Secondo quanto riportato dal The Guardian, nell'estate del 2022 a Grasse hanno dimezzato il raccolto a causa delle temperature troppo alte, che stanno per di più influenzando negativamente anche la produzione futura di rose e tuberose (che stanno subendo un calo del 40%).

Le conseguenze

Dimezzando i raccolti, aumentano i prezzi. Niente di più semplice. Ecco perché i profumi sono sempre più costosi: scarseggiando la materia prima, questa diventa estremamente preziosa. Non si tratta di speculazione, ma di effettiva conseguenza del cambiamento climatico che il mondo sta vivendo.

Una situazione che peraltro non è nuova: già la vaniglia del Madagascar aveva subìto gli stessi danni, così come numerosi altri prodotti naturali che si sono visti stravolgere il clima e le temperature delle zone in cui crescevano rigogliosi.